Giro d’Italia, la carovana rosa salirà per la terza volta sul Mortirolo dal versante di Monno
La quindicesima tappa del Giro d’Italia 2024 in programma domenica 19 maggio cambia strada e sale sul Mortirolo dal versante di Monno. La decisione è stata presa dall’organizzazione dopo il diniego delle autorità svizzere al passaggio della corsa in territorio elvatico dal confine di Tirano alla Forcola di Livigno e soprattutto per le ingenti opere di messa in sicurezza della strada che non avrebbero potuto garantire.
Quindi per salvaguardare la tappa gli organizzatori hanno optato per un piano alternativo che risulta addirittura più suggestivo dell’originale.
La modifica
Anzichè salire all’Aprica dalla strada di Santicolo (con piccoli tratti al 13%), i corridori, arrivati a Edolo, gireranno a destra in direzione Pontedilegno e Tonale fino al bivio per Monno dove inizierà la scalata del temuto Mortirolo con pendenze massime solo negli ultimi chilometri a San Giacomo attorno al 16%.
La discesa sarà su Grosio e la risalita della Valtellina fino a Bormio lungo la vecchia strada che passa da Cepina. Segue la scalata delle Motte fino a Isolaccia prima del passo di Foscagno (14.6 km al 6.5%). Dopo la breve discesa dal Ponte del Rez (poco prima di Trepalle) si sale al passo di Eira dove si ritrova il percorso originale che risale la strada asfaltata lungo la pista del Mottolino.
Rispetto al percorso iniziale la tappa si accorcia di circa 15 chilometri e sarà di 220 chilometri, ma diventa decisamente più impegnativa. Soprattutto le salite verso Bormio e il passo di Foscagno, per quanto pedalabili sono lunghe e arrivano al termine della seconda settimana di corsa e il giorno dopo l’altra tappa bresciana, l’impegnativa cronometro da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda.
I precedenti
Sarebbe la sedicesima volta che il Giro scala il Mortirolo, ma solo la terza dal versante considerato più facile (si fa per dire) della Valcamonica. I due precedenti risalgono al 1990 (prima volta in assoluto che si transita dal Mortirolo), nel Giro dominato dalla prima e ultima tappa da Gianni Bugno. Sull’erta bresciana scollinò per primo il venezuelano Leonardo Sierra, mentre nel 2017, nel Giro vinto dall’olandese Dumoulin, transitò per primo Louis Leon Sanchez dell’Astana ricordando l’amico Michele Scarponi recentemente scomparso.
«La tappa così modificata non cambia molto nel dislivello che resta molto impegnativo - spiega il ct delle crono Marco Velo che è anche direttore di corsa per Rcs - , ci guadagna lo spettacolo con tanti bresciani che si riverseranno sulle rampe del Mortirolo per seguire i campioni».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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