Ciclismo

È morto a 87 anni Imerio Massignan, «l'angelo del Gavia»

La Redazione Web
L’ex ciclista si guadagnò il soprannome nel Giro d’Italia del 1960 per essere stato il primo corridore a transitare sul valico tra le province di Brescia e di Sondrio, mai toccato in precedenza dalla corsa rosa
Imerio Massignan sul Gavia nel 1960 - © www.giornaledibrescia.it
Imerio Massignan sul Gavia nel 1960 - © www.giornaledibrescia.it
AA

Nel giorno della partenza del 107° Giro d'Italia il ciclismo piange Imerio Massignan, «l'angelo del Gavia», morto stamani a 87 anni dopo un ricovero in ospedale a Novi Ligure. Originario di Valmarana, viveva da tempo a Silvano d'Orba.

Massignan si guadagnò il soprannome quando, alla ventesima tappa del Giro del 1960, fu il primo corridore a transitare sul Gavia, un valico fra le province di Brescia e di Sondrio mai toccato in precedenza dalla corsa rosa che si rivelò durissimo da affrontare sia in salita che in discesa.

«Era un eroe umile - ricorda il sindaco di Silvano d'Orba, Giuseppe Coco - che ha saputo affrontare la vita a testa alta, nonostante le ricchezze non lo abbiano mai sfiorato. Non ha corso mai per i soldi, ma per far vedere le proprie qualità, soprattutto morali».

Una volta cessata l'attività agonistica ha lavorato come pavimentista, ritagliandosi però sempre un po' di tempo per la bicicletta. «Ha saputo adattarsi a ogni situazione della vita, diventando per tutta la nostra comunità un grande riferimento di etica e morale» aggiunge Coco.

Dopo la morte della moglie, Bice, viveva in paese con il figlio Raffaello. Lascia anche la figlia Alessia, un fratello e una sorella. I funerali saranno celebrati martedì 7 maggio nella parrocchiale di Silvano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.