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L’edizione 101 della Coppa San Geo non ha deluso le aspettative

Nonostante il cielo grigio la corsa ha soddisfatto tutti i presenti con la vittoria dell’ex pattinatore vicentino Ambrosini. Appuntamento al 2026
Premiazione dell'edizione 101 della Coppa San Geo - © www.giornaledibrescia.it
Premiazione dell'edizione 101 della Coppa San Geo - © www.giornaledibrescia.it
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Alla Coppa San Geo edizione 101 è mancato solo il sole. Il resto è stato un successo, dalla partecipazione numerosa (quasi duecento atleti ai nastri di partenza), alla soddisfazione espressa dagli amministratori locali nel vedere un folto pubblico, ad un nuovo percorso che ha esaltato lo spettacolo, soprattutto nelle fasi finali, quando le accelerazioni hanno cambiato il volto ad una corsa che spesso si è decisa allo sprint.

I risultati

Tra i record battuti da questa corsa l’aver superato il traguardo dei cento anni (risultato non scontato se si tiene presente la crisi economica di inizio millennio che ha falcidiato gli sponsor) e un vincitore del quale sentiremo ancora parlare. Il vicentino Matteo Ambrosini ha infatti una storia del tutto singolare. Pattinatore su ghiaccio, persino nel giro della Nazionale juniores di questa disciplina, è costretto per un infortunio a reinventarsi in un altro sport. Per fortuna è ancora giovane e trova il giusto sfogo sui pedali.

La bergamasca Colpack di Rossella Di Leo, dopo avergli fatto svolgere i test, ne intuisce le potenzialità e fa una scommessa: fare di Ambrosini un corridore. La vittoria nel 2023 alla classica di Capodarco sembra una promessa di imminenti sviluppi, ma il 2024 per l’atleta vicentino si presenta tutto in salita con diversi difficoltà. Ma con il cambio della stagione avviene la svolta e il corridore veneto ritrova il giusto feeling con il pedale e sorretto da una buona condizione, fa valere alla coppa San Geo il suo valore.

Una corsa vinta prima di tutto con la testa più che le gambe, perché Ambrosini, pur senza l’ausilio delle «odiate» radioline non permesse in questo tipo di gara, ha una condotta saggia: dapprima entra nella fuga decisiva, unico del suo team, poi esercita lo scatto decisivo nel momento giusto e solo Remelli, fresco, gli resta sulla ruota e nel finale si mette nelle condizioni di partire nell’attimo ideale per creare un solco fra sé e l’avversario e brindare alla Coppa 101 attorniamo da due ali folla cotto il castello. Archiviata con successo questa edizione contrassegnata solo da un grigiore autunnale, si propone per il prossimo anno per continuare la tradizione secolare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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