Chi sono i bresciani al Giro d'Italia, che inizia oggi
In piazza Maggiore l'altra sera per la presentazione ufficiale del 102esimo Giro d’Italia c’erano anche quattro corridori bresciani che oggi partiranno nella prima tappa, la crono da Bologna al santuario di San Luca.
Gli alfieri della nostra provincia sono il velocista Jakub Mareczko di Raffa di Puegnago al quarto Giro consecutivo e dopo tre secondi posti negli sprint fa parte quest’anno di una formazione World Tour, la polacca Ccc; l’esperto passista Marco Frapporti originario di Lavenone ma residente a Peschiera del Garda, 34 anni, dell’Androni Sidermec al suo sesto Giro ed infine i due debuttanti, ovvero Damiano Cima della Nippo Fantini Faizanè di Malocco di Lonato e Andrea Garosio della Bahrain Merida di Cologne.
Quattro bresciani su 50 italiani, ma siamo la seconda provincia più rappresentata (davanti a noi solo i cugini bergamaschi con sei atleti). Nessuno dei nostri, eccezion fatta per Garosio (ma solo in prospettiva) può lottare per la classifica generale (requisito fondamentale è andare forte in salita), ma si può cercare di vincere una tappa. L’ultimo dei nostri a riuscirci è stato Roberto Ferrari nel 2012 rompendo un digiuno che durava dal 1996 con Enrico Zaina. Eccezion fatta per i podi di Mareczko, altri negli ultimi anni non ci sono arrivati nemmeno vicino.
Utopistico parlare di classifica generale perchè l’ultimo bresciano in grado di battersi per il podio è stato Enrico Zaina, oltre vent’anni fa. I bresciani vincitori del Giro del resto sono solo due: Fausto Bertoglio nel 1975 e Roberto Visentini nel 1986. Ma il terreno per rifarsi non manca con frazioni adatte a tutti.
Destinata invece a pochi la tappa clou della corsa rosa, la Lovere-Ponte di legno di 226 chilometri che ha tutte le caratteristiche per restare nella storia del Giro. Non è da tutti i giorni affrontare in un colpo solo Gavia e Mortirolo, dopo un antipasto che potrà risultare indigesto a molti con la Presolana e la croce di Salven sopra Borno. Per di più la tappa bresciana arriva dopo un giorno di riposo e rischia di far saltare il banco e molti dei favoriti. L’incognita è il maltempo che spesso ha giocato dei tiri mancini a Ponte di Legno. Ma in Valcamonica i tecnici dell’Anas sono già al lavoro per fresare la neve caduta copiosa in questi giorni e rendere percorribile, anche se fra due muri bianchi la cima Coppi che quest’anno, nel centenario del Campionissimo, assume un valore del tutto speciale.
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