Cellino: «Vedo troppi tatuaggi tra i giocatori del Brescia»
In vista dell'amichevole di lusso contro il Real Valladolid, prevista alle 18.30 al Martelli di Mantova, il presidente del Brescia Massimo Cellino dà una strigliata alla squadra, chiedendo più concentrazione ai suoi giocatori dopo la sconfitta contro l'Alanyaspor a Westendorf.
«Abbiamo preso due gol che sono frutto di disattenzione. I difensori dovrebbero essere più attenti. Se i miei giocatori pensano di aver già raggiunto l’Olimpo allora vuol dire che non hanno proprio capito nulla. La serie A è per giocatori professionisti e concentrati, basta una disattenzione per perdere la partita. In serie A quando gli attaccanti tirano, prendono la porta. Bisogna che i nostri giocatori tengano ben presente questo fatto».
Cellino vuole in sostanza che la squadra capisca che dalla serie B alla serie A è davvero tutta un’altra storia. E se in Austria non è riuscito ad esserci, oggi a Mantova non mancherà per farsi un’idea più approfondita nel match con il Valladolid. Resa dei conti. «Sarò sugli spalti - svela il presidente - e dopo la partita tirerò le somme per capire se il nostro mercato è finito oppure se è solo... all’inizio».
Un messaggio ben preciso quello che arriva dal numero uno di via Ferramola. Un messaggio che può essere una minaccia nemmeno troppo velata per qualcuno. Cellino vuole evidentemente tenere tutti in guardia, pretendendo che venga corretto subito quello che ancora non va. Il presidente fa poi un appunto su un vezzo che nel mondo del calcio viene coltivato non solo dai suoi giocatori, ma da gran parte degli interpreti di questo sport ad alti livelli. Tatoo. «Non sono i tatuaggi che fanno un calciatore, il vero calciatore non ha bisogno di tatuaggi per distinguersi. In qualche mio giocatore sto notando qualche tatuaggio di troppo. Con me più uno ha dei tatuaggi e meno guadagna: è questa una delle regole del nuovo Brescia che è tornato in serie A per restarci. Chi mi conosce bene sa che se esprimo questi concetti non sto scherzando».
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