Cellino oltre la sconfitta: «Ci insegni a credere di più in noi»
Sicuramente non l’ha presa bene. E chi lo ha visto immediatamente dopo il fischio finale lo ha descritto come «decisamente arrabbiato». Probabilmente in altri tempi avrebbe reagito diversamente, soprattutto a caldo e soprattutto dopo una gara giocata e persa dalla sua squadra schierata per l’occasione con la difesa a tre. Modulo che lui non solo non ha mai amato, ma che addirittura odia.
Dopo la sconfitta con il Pisa Massimo Cellino, almeno a parole, tenta invece di gettare acqua sul fuoco, percependo la delusione di un ambiente che immaginava una fuga a +5 sulle seconde e che invece è costretto a vedere il sorpasso, in campo e in panchina, dei toscani. «Sono sicuro che quando giocheremo la gara di ritorno a Pisa, i tre punti li porteremo via noi» dice il presidente del Brescia intercettato fuori dal Rigamonti quando Pippo Inzaghi ha già finito di parlare in conferenza stampa. «Questa sconfitta - prosegue Cellino - ci deve insegnare a credere più in noi stessi, concetto che abbiamo perso di vista. Noi non abbiamo 27 punti per caso e nemmeno per una questione di fortuna».
Il patron delle rondinelle non parla direttamente di moduli e scelte tecnico-tattiche, dribbla la domanda diretta sulla difesa a tre - argomento del quale si confronterà sicuramente con l’allenatore - ma in un suo pensiero manda comunque un messaggio ad Inzaghi, che in tanti temevano potesse finire nel mirino presidenziale dopo il ko. E invece, almeno pubblcamente, non è così. «Io ho tanta fiducia del mio allenatore e lui deve continuare ad averla nei nostri calciatori» si limita a dire. «Loro ci hano creduto di più».
Il numero uno del club torna poi ad analizzare quanto visto in 90 e più minuti di partita, in cui il Brescia non ha calciato in porta una sola volta. «La partita non l’ abbiamo persa noi, l’ha vinta il Pisa. Questo è sicuro. Noi abbiamo cercato la vittoria meno di loro. Da queste partite si deve imparare e bisogna uscirne più forti». Parole che Massimo Cellino racconta di aver detto anche ai suoi giocatori nel dopo partita. «Ho sentito negli spogliatoi delle frasi che mi fanno essere positivo. Un esempio? dicevano: "Non vedo l’ ora di giocare la prossima partita, meno male che giochiamo nuovamente tra tre giorni". Sono frasi di una squadra che è arrabbiata».
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