Cellino, la Procura chiede ancora il sequestro di 59 milioni
L’appuntamento è a Roma il prossimo 19 gennaio. Quando la Cassazione dovrà pronunciarsi sul ricorso della Procura di Brescia che chiede ancora una volta, come fatto durante le indagini, un sequestro di 59 milioni di euro ai danni di Massimo Cellino. È l’ultimo sviluppo sul fronte dell’inchiesta penale in cui il numero uno delle rondinelle risulta indagato per reati fiscali.
Lo scorso aprile il tribunale del Riesame aveva riconosciuto i reati di esterovestizione e ostacolo all’accertamento del Fisco commessi da Cellino e dalla moglie, escluso allo stesso tempo l’accusa di autoriciclaggio e infine un disposto dichiarato un sequestro di 670mila euro nei confronti dell’imprenditore sardo, a fronte della maxi richiesta di 59 milioni di euro che ora il sostituto procuratore Erica Battaglia torna ad avanzare davanti alla Corte suprema. Il sequestro riguarderebbe anche le quote della società estera con sede legale nel Regno Unito che controlla la controllante del Brescia.
La Procura durante le indagini aveva chiesto al gip anche l’arresto in carcere di Massimo Cellino, ma prima il gip e poi il Riesame dissero no. E su questo punto i magistrati non hanno presentato ricorso, ritenendo l’esigenza cautelare superata dal comportamento del presidente del Brescia che ha spostato la residenza da Londra a Padenghe, ha sempre partecipato ad ogni udienza e, ha iniziato a pagare il debito rateizzato con il Fisco.
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