Cellino furibondo, Mario Balotelli ai ferri corti con il Brescia
Il mal di pancia è passato e Mario Balotelli è tornato ad allenarsi questa mattina al centro sportivo del Brescia: ma questo rientro tra i ranghi, dopo quella che il club considera una «diserzione» dal lavoro nella giornata di ieri, non significa affatto che i rapporti tra l'attaccante e il presidente Massimo Cellino siano destinati a distendersi. Anzi: il sentore è quello che se si troverà il modo - con un accordo oppure per vie legali - le parti siano destinate a salutarsi addirittura in anticipo.
Ieri Balotelli era atteso a Torbole Casaglia per una seduta di lavoro personalizzata, ma non si è visto. Il club ha considerato la sua una assenza ingiustificata, o perlomeno giustificata soltanto più tardi quando uno dei medici del Brescia ha bussato alla porta di caso di Mario sentendosi rispondere «Ho mal di pancia». Diversa la versione di Balotelli che invece sostiene di aver comunicato per tempo la sua indisposizione e che proprio in seguito alla sua comunicazione il medico sociale gli ha fatto visita. Due ricostruzioni contrastanti che servono a far capire come il Brescia e il giocatore siano ormai ai ferri corti: una condizione che tale ormai da diverso tempo e che nessuno ormai nega più. Tanto che Cellino è stato già più volte accarezzato dall'idea di trovare un'intesa sulla rescissione.
Questa mattina prima di mettersi a correre con il preparatore atletico - Mario è di malumore anche perché per lui, giudicato fuori forma dallo staff sono state predisposte settimane di lavoro individuale - la punta ha avuto un colloquio di una quindicina di minuti (e dai toni accesi a giudicare dalla gestualità) con il direttore sportivo del Brescia Stefano Cordone: un ulteriore scambio di punti di vista che però, come detto, non porteranno a una ricomposizione.
Cellino è furibondo, ma non da ieri. L'irritazione del presidente è stata una crescendo ed è esplosa durante il periodo di lockdown. Non è piaciuta l'esposizione social di Balotelli: «Quel ragazzo mi imbarazza, sono mortificato» dichiarò Cellino. Arrabbiato anche perché il giocatore - che in stagione ha oltretutto avuto un rendimento molto al di sotto delle attese - oltre a non aver rispettato, sempre durante il periodo di stop, tutti gli appuntamenti con le sedute di lavoro online, si è presentato alla ripresa degli allenamenti facoltativi sul campo solo 8 giorni dopo rispetto a tutti gli altri compagni senza dare notizie di sé se non attraverso qualche video sui social. Per quanto riguarda il club insomma la misura è colma e la sensazione è che a prescindere dalla ripresa del campionato e dalla particolare tipologia contratto (decadenza automatica in caso di serie B, rinnovo in caso di salvezza), difficilmente Balotelli si vedrà ancora in campo con la maglia del Brescia.
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