Cellino-Boscaglia, quell’amore mai nato
Anche nel calcio ci sono i matrimoni combinati. Storie che nascono per imposizione, senza convinzione da parte degli sposi. Ci si sforza per trovare dei punti di contatto, per vedere se funziona, se scocca la scintilla, ma poi basta che nella coppia uno dei due lasci il tubetto del dentifricio aperto ed ecco che scoppia il finimondo. Tra Cellino e Boscaglia finalmente è finita. Una volta per tutte.
Dopo continue incomprensioni, liti, reciproche accuse, aperte o celate. Non ci sarà un’altra puntata. Al di là delle parole di circostanza da «Tutto va bene madama la marchesa», l’uomo di Gela già a metà agosto sapeva di non essere in cima ai desiderata dell’uomo di Cagliari.
Cellino ha provato a «controllare» quell’allenatore del quale non si fidava, Boscaglia ha cercato di «farsi andar bene» quel datore di lavoro dal quale sapeva di non essere stimato. Certo può stupire, come già il primo esonero, che sia bastata una sola sconfitta dopo i migliori filotti stagionali di 6 risultati utili di fila per l’esonero: il 4-2 di Salerno (dopo 12 punti senza mai perdere) come il 3-0 di Chiavari (dopo 10 punti senza macchia alcuna).
In realtà il nuovo distacco ha radici profonde. Ci ha provato anche «l’amico in comune» Francesco Marroccu a prolungare il flirt, almeno fino a fine stagione. Niente da fare. In bocca al lupo a Pulga. Che di nome fa Ivo. Sperando sia meglio dell’omonimo predecessore.
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