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Castori a Brescia: «Col Lume? C’era mio fratello...»

L'allenatore degli emiliani torna sulla partita assurda che si giocò in Valgobbia poco più di 10 anni fa
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Fabrizio Castori come Carletto Mazzone? «Sarebbe un onore, per me, poter essere paragonato a lui», racconta il tecnico di Tolentino, sulla panchina del Carpi capoclassifica che oggi alle 15 arriva al Rigamonti per giocare «una partita difficilissima».
 
Un ritorno nel Bresciano a poco più di dieci anni dalla partita più assurda del calcio della nostra terra. Il 20 giugno 2004 andò in scena Lumezzane-Cesena, la finale di ritorno dei play off di C1. I valgobbini si giocavano la serie B contro i romagnoli, all’epoca allenati proprio da Castori. Il Lumezzane perse match (2-1) e promozione. E in campo scoppiò una rissa. Castori venne squalificato per tre anni, poi ridotti a due prima dell’arrivo della grazia. Ma anche durante lo stop il tecnico allenò regolarmente, salvo andare in tribuna il giorno del match. 
 
Castori, come Mazzone, afferma di avere... un fratello gemello che li fa disperare. Che va in panchina e perde le staffe. «Il mio, in verità - commenta l’allenatore del Carpi - ha preso il mio posto in panchina una sola volta, in quel Lumezzane-Cesena che so che molti ricordano. È una pagina che però dopo oltre dieci anni vorrei dimenticare, anche perché nella mia carriera così come ho gioito per i successi, ho anche pagato (e pesantemente) i miei errori. Tutto, cose belle e cose brutte, fa parte delle esperienze che mi hanno formato come uomo e come allenatore. Ora permettetemi di concentrarmi solo su quello che sta facendo la mia squadra e giudicatemi per quello».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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