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Cassarà, per la Cassazione non furono atti osceni

Condanna annullata allo schermidore bresciano. La vicenda risale al 2007.
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Condanna annullata. Buone notizie dalla Cassazione per Andrea Cassarà rispetto a una vicenda di presunti atti osceni risalenti al 2007 che sia in primo grado sia in appello si era tradotta in una sentenza sfavorevole allo schermidore bresciano.

Il quale accoglie la notizia con tiepida soddisfazione: non perché non gradisca la pronuncia della Suprema Corte, ma «perché non mi fa piacere - spiega con amarezza - parlare di una vicenda assurda, che si è protratta per ben 8 anni e che in parte, ritengo, può avere influito sul mio rendimento sportivo, anche se in questi anni ho vinto 3 Mondiali a squadre e uno individuale e 4 Coppe del mondo. Essere associati a un fatto del genere ferisce, ecco perché non posso essere contento: la sentenza è una magra consolazione».

Cassarà era stato accusato da una donna di Cremona, cui si sarebbe avvicinato in auto per chiedere informazioni, di essersi denudato davanti a lei. Di qui la condanna, ridotta in appello al pagamento di una multa di 2.180 euro.

Cassarà aveva sempre negato, sostenendo invece di avere avuto una discussione con la signora per questioni viabilistiche.

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