Caso Tifanny, Andrea Lucchetta: «Lo faccio pure io...»
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Anche Andrea Lucchetta, ex campione azzurro, esprime le sue perplessità rispetto la decisone della società Palmi di tesserare Tifanny.
«Infilarsi in un buco normativo? È una voragine» scrive sul suo profilo Facebook. Esprime dei dubbi riguardo ai parametri predisposti dal Cio (Comitato Olimpico Internazionale) nella norma vigente: «Domani mattina mi sveglio - continua Lucchetta - , mi sento donna, prendo i farmaci. Il mio procuratore mi fa un contratto di 4 anni in Turchia, salto 1 metro, 250 kg di squat, 120 kg di panca, ma per il Cio posso giocare basta che il mio testosterone sia minore di 10?».
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Una norma che, insomma, non convince l’ex campione che si dice preoccupato delle possibili conseguenze: «Chi mi fermerebbe nella serie femminile? Buongiorno a tutti sono Lucrezia, andrò a giocare in A1 femminile poi mi chiameranno in Nazionale e magari vincerò Mondiali e Olimpiadi».
«C’è la norma, ma non ci sono le prove che sia stata rispettata - dice Filippo Vergnano, il presidente del Fenera Chieri, squadra che questa domenica affronterà in campionato proprio Palmi - . Credo sia fondamentale che la società Palmi presenti la documentazione che attesta l’idoneità della giocatrice».
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