Caso Tavecchio, il Brescia si schiera con Albertini
Per Luigi Ragazzoni il problema non è però la frase sulle banane, ma l'età. Feralpi e Lume confermano il sostegno. E Tavecchio non cede.
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Hanno fatto il giro del mondo le dichiarazioni rilasciate presidente della Lega nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio in occasione della presentazione della sua candidatura a presidente della Figc in vista delle elezioni dell’11 agosto. Una candidatura appoggiata dalle principali Leghe che compongono l’assemblea federale (serie A, serie B, Dilettanti, LegaPro, Associazione arbitri, calciatori e allenatori).
Per l’amministratore unico del Brescia, Luigi Ragazzoni,Tavecchio non è il candidato giusto a prescindere dalla dichiarazione razzista: «Penso che le polemiche sulle dichiarazioni si possano facilmente superare, ha sbagliato ad esprimere un concetto, a tutti capita un calo di zuccheri. Indipendentemente da questo mi sento di appoggiare una figura come quella di Demetrio Albertini, sia perché Tavecchio è nella dirigenza sportiva da più di 20 anni, sia per un mero fatto anagrafico: largo ai giovani e ad un po’ di rinnovamento, almeno nello sport».
«Ha fatto certamente una dichiarazione troppo colorita - afferma invece il presidente della FeralpiSalò Giuseppe Pasini-, ma quello che voleva dire è che nel nostro calcio i giovani cresciuti nei settori giovanili rischiano di non trovare il posto che meriterebbero. In Germania per esempio è stato fissato il limite del 35% per i giocatori extracomunitari, mentre nelle nostre squadre raggiungiamo il 65%. Non c’è nulla di razzista nel farci delle domande sul fatto che loro vincono il mondiale e noi invece usciamo nella fase a gironi».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Renzo Cavagna, presidente del Lumezzane: «In un discorso di più di un’ora il rischio di scivolare su una buccia di banana (il tentativo di sdrammatizzare è riuscito) è elevato. Mi dispiace per lui perché la frase che ha pronunciato non giova alla sua immagine, ma quello che so è che le proposte che Tavecchio avanza sono quelle che condivido».
L'interessato, mentre online la protesta monta con lo slogan #NoTav, non è intenzionato a cedere. «Le leghe stanno con me, vado avanti», ha dichiarato. La Fifa chiede un'indagine, la Figc risponderà con un'informativa entro il 31 luglio, mentre alcune società hanno iniziato a sfilarsi dalla (tuttora) folta schiera dei sostenitori di Tavecchio. Si tratta di Fiorentina, Cesena e Sampdoria, a cui si aggiunge la Juve con Marotta: «Per noi è assolutamente inadeguato». Il Milan, però, primo sostenitore assieme alla Lazio, conferma la candidatura. Se il fronte si spaccasse ulteriormente, il rischio di un commissariamento dopo l'assemblea dell'11 agosto non sarebbe così remoto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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