Calcioscommesse, Cavagna: «Assurdi i play out con la Pro»
«È una vergogna quello che sta emergendo. Io devo affrontare nei play out una squadra che ha comprato e venduto partite? Assurdo». Dura la reazione del presidente del Lumezzane Renzo Cavagna, che sabato nei play out di Lega Pro con la sua squadra giocherà contro la Pro Patria, club pesantemente coinvolto nell’ultima inchiesta sul calcio scommesse.
«La Pro Patria - sostiene Cavagna - ha passato un intero girone da ultima in classifica e verso la fine del campionato ha messo in fila vittorie figlie di partite molto strane e terminate con risultati eclatanti».
Il presidente del Lumezzane Renzo Cavagna attacca poi anche le istituzioni del calcio: «Tutto questo fa male al calcio - afferma -, e fa perdere credibilità. Come è possibile che nessuno si sia accorto di tante stranezze? Chi è nel consiglio di Lega si deve vergognare».
Nel pomeriggio il numero uno del club rossoblù ha corretto il tiro e sul sito del Lumezzane è stato pubblicato un comunicato, che riportiamo integralmente.
In merito alla notizia diffusa questa mattina su alcuni mezzi di comunicazione relativa a dichiarazioni del Presidente Renzo Cavagna sulla questione «Scandalo calcioscommesse», l’AC Lumezzane comunica che alcune dichiarazioni fatte dal numero uno rossoblù sono state male interpretate. Pertanto Renzo Cavagna ribadisce e precisa in modo inequivocabile quanto segue: «E’ una vergogna quello che emerge da quest’ultima inchiesta. Questo Campionato sta risultando un campionato falsato tra penalizzazioni attribuite a fine stagione per inadempienze economiche e denunce di partite combinate. Mi auguro che la Giustizia Ordinaria e quella Sportiva facciano il loro corso, e condannino con pene severe chi, con i suoi comportamenti delinquenziali, fa male al calcio italiano e fa perdere di credibilità a tutto il sistema. Noi ci ritroveremo a disputare i Play-out contro una delle squadre immischiate in questa brutta vicenda; i miei ragazzi e tutto l’AC Lumezzane sono solo concentrati sulla partita di sabato».
Andrea Cittadini
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