Calcio

Valore della rosa e posizione in classifica: meglio del Brescia solo… il Catanzaro

Il parco giocatori vale 18,43 milioni ed ha fatto registrare il secondo miglior «saldo» in B rispetto alla classifica finale. Ma l’anno prossimo, per puntare alla A, serve di più
Una foto di squadra dopo la qualificazione ai play off ottenuta contro il Lecco - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Una foto di squadra dopo la qualificazione ai play off ottenuta contro il Lecco - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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La delusione, per quanto pungente, è passeggera. La bellezza del percorso del Brescia a braccetto con Rolando Maran resterà invece scolpita a lungo nella memoria dei tifosi. Non c’è un criterio oggettivo per misurare la portata dell’impresa che la squadra, dalle ceneri di una stagione disastrosa, ha compiuto fermandosi sulla soglia delle semifinali play off. Ma esistono comunque numeri, stime e dati che aiutano a fotografarne la rilevanza. Tra questi, i valori di mercato stilati dal portale specializzato Transfermarkt. Quello del parco giocatori di questa stagione è quantificato in 18,43 milioni di euro.

Saldo positivo

È il tredicesimo dato del campionato. Rispetto al valore su carta, dunque, il Brescia ha chiuso con un saldo positivo di cinque posizioni. Il secondo migliore in tutta la B dopo quello del Catanzaro (più dieci), giustiziere delle rondinelle nel preliminare di sabato scorso, che è stato una sorta di confronto tra le maggiori rivelazioni - in questa declinazione - del torneo. Non sono numeri assoluti, anche perché i valori di mercato hanno una volatilità impossibile, o quasi, da cristallizzare e contaminata da mille variabili, ma aiutano a tracciare un solco.

La graduatoria ha una sua attendibilità e lo certificano i «poli»: le prime due squadre per valore della rosa, vale a dire Parma e Como, hanno effettuato il salto in serie A per la porta principale, e le ultime due - Lecco e FeralpiSalò - sono retrocesse direttamente. Nel mezzo conferme e sorprese, in positivo e in negativo, ma il trend è piuttosto chiaro.

Forbice

La forbice con le prime posizioni è infinitamente più ampia di quella con i bassifondi. Il Brescia «vale» poco meno di una decina di milioni in più del Lecco, ma è sideralmente distante dal Parma, che con i suoi 65,7 milioni di valore complessivo s’è preso e poi guadagnato lo scettro di regina della B. Poi c’è il rovescio della medaglia: alla Sampdoria viene attribuito lo stesso valore del Como (40,2 milioni), ma il cammino dei blucerchiati è stato decisamente meno lineare di quello dei lariani. È il bello e insieme il brutto di questo campionato: per avere ambizioni alte occorre investire, allestire una rosa all’altezza, ma non è sufficiente questo per essere ragionevolmente certi di tagliare il traguardo nella maniera che ci si era prefissati.

È un concetto che si applica a qualunque competizione, ma che in B vale un po’ di più. Un rischio d’impresa che il Brescia dovrà accollarsi, se davvero vorrà tradurre concretamente quella che a oggi è una semplice dichiarazione d’intenti, sdoganata dalla controversa campagna abbonamenti, nel cui titolo è implicita la volontà di ritentare la scalata.

Possibilmente con strumenti più adeguati. Quest’anno s’è fatto moltissimo. Ora vanno gettate basi più solide, va costruita una struttura che trasformi in ambizione il sogno. Il primo passo è stato fatto con la conferma di Rolando Maran in panchina.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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