Tra conservatori e rivoluzionari scende in campo la nuova docuserie sul caso Superlega
Fra pochi giorni dovrebbe insediarsi il nuovo Consiglio d'amministrazione della Juventus presieduto da Gianluca Ferrero. Sarà il primo approdo dopo la... tempesta perfetta scatenatasi con le due inchieste in corso – giudiziaria e sportiva – per presunte irregolarità nei comportamenti amministrativi societari, che hanno spinto a dimissioni il presidente Andrea Agnelli e il suo Cda.
Ma questa bufera ha avuto avvisaglia nel «caso» che, nell’aprile 2021, ha visto protagonisti il club torinese, Real Madrid, Barcellona e altre 9 grandi club poi subito ritiratisi: il progetto d’una Superlega europea per club d’élite, peraltro subito naufragato per la reazione delle istituzioni calcistiche e dei tifosi. Una vicenda che da domani viene ricostruita su Apple TV+ dove debutta la mini-docuserie in 4 puntate «Super League: the War for Football» (titolo italiano «La lotta per il calcio – Il caso Super League».
La mini-docuserie
La produzione vanta nomi noti. Il regista Jeff Zimbalist, anche come produttore di altri doc a tema sportivo come, nel 2014, «30 for 30: Soccer Stories» in cui appariva Pelè (sulla cui storia nel 2016 Zimbalist ha firmato la regia di «Pele: Birth of a Legend»), e «The Two Escobar» sul difensore colombiano Andrés Escobar sventurato autore di un autogol che eliminò la Colombia ai Mondiali Usa ’94 e costò a lui, rientrato in patria, la morte violenta per mano d’un affiliato al Cartello di Medellin.
I produttori del doc sono Connor Schell e Libby Geist, premiati con l’Emmy Award («oscar» tv americano) per «The Last Dance» (2020), doc di basket sui Chicago Bulls e Michael Jordan.
In questo nuovo «Super League» di Apple TV+ si susseguono testimonianze, fra cui quella dello sloveno Ceferin, presidente Uefa dal 14 settembre 2016: «Con la nascita della Super League lo sviluppo del calcio si sarebbe arrestato». L’alto dirigente parla anche del rapporto con Andrea Agnelli, fautore della svolta: «... Ero accecato dall’affetto per l’amico, poi ho capito che mi aveva tradito».
C’è anche Agnelli, che così giustifica: «Vanno trovate nuove soluzioni. Una cosa fatta bene può essere fatta meglio». Così Florentino Perez, numero uno del Real Madrid: «L’evoluzione è inevitabile».
Inoltre, giornalisti, dirigenti e altre figure, mentre la voce fuori campo sottolinea che «nel calcio da 10 anni la disparità aumenta costantemente: i ricchi (club, ndr) diventano sempre più ricchi e lasciano agli altri solo le briciole».
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