Il Brescia cade a Frosinone ed è in zona play out: crisi nerissima
Crisi sempre più profonda Brescia, che cade a Frosinone: Moncini risponde al vantaggio iniziale di Kvernadze, il gol decisivo nella ripresa lo firma Ghedjemis. Ora la classifica fa davvero paura: i biancazzurri scivolano al quintultimo posto, in piena zona play out, col rischio di venire sorpassati anche da Mantova e Salernitana. Giocatori contestati dopo il fischio finale. E la posizione di Maran torna a essere fortemente in bilico.
Le scelte iniziali
Rolando riparte dall’assetto anti-Cesena: difesa a tre con Calvani, Adorni e Jallow davanti a Lezzerini, Dickmann e Nuamah sugli esterni. L’unica novità è Bjarnason, che sostituisce l’infortunato Bertagnoli: l’islandese agisce qualche metro più avanti, a ridosso delle due punte, che sono ancora Borrelli e Moncini. Soliti volti in mediana: c’è Verreth accanto a capitan Bisoli.
Magia di Kvernadze
Per una dozzina di minuti non accade praticamente nulla. Il Brescia è però ordinato, rischia solo su un cross velenoso di Marchizza, ma riesce a tenere alla larga gli attaccanti ciociari. Fino alla magia di Kvernadze, che stappa il match dopo sedici minuti, costringendo i biancazzurri all’ennesima gara di rincorsa. Il georgiano rientra sul destro, lascia sul posto Calvani (troppo morbido in marcatura) e con un destro a giro pesca l’incrocio. Niente da fare per Lezzerini. Per la squadra di Maran si mette subito male.
Reazione biancazzurra
Sembra il prologo di un altro pomeriggio all’insegna della sterilità in costruzione e dell’apatia. Tant’è che il Brescia per qualche minuto subisce il palleggio ipnotico del Frosinone senza far affiorare segnali di risveglio. Attorno alla mezz’ora però cambia qualcosa: il pallone viaggia più rapidamente e i ciociari trasmettono una sensazione di vulnerabilità ogni volta che le rondinelle sviluppano in verticale. Moncini ha una grande chance in girata, a pochi passi da Cerofolini, ma il pallone finisce alto. Poi ci prova due volte Bjarnason: destro in allungo che sbatte sul portiere giallazzurro, poi un colpo di testa su corner largo di un metro.
La riprende Moncini
E così si arriva al meritato pareggio del Brescia. Frutto di un’azione corale insolita per tempi ruvidi come questi. Bisoli combina con Borrelli e si libera per il cross sul lato corto dell’area. Dimitri ha la lucidità di non crossare alla cieca, ma di servire a rimorchio Moncini, che apre il piattone. Un rigore in movimento che finisce sotto le gambe di Cerofolini, il quale rinviene sul pallone quando ha già abbondantemente varcato la linea di porta.
Ghedjemis in fotocopia
In avvio di ripresa il Brescia gonfia il proprio tesoretto di occasioni con una punizione di Verreth, respinta con i pugni da Cerofolini. Di nuovo, però, il gol del Frosinone arriva quando non se ne avverte il sentore. Ed è la replica esatta del primo: Ghedjenis converge verso il centro, si mette alle spalle Jallow e pesca l’angolino con il mancino. Stavolta la reazione del Brescia è meno energica: Bjarnason arma il destro e sfiora la traversa, con deviazione di Lucioni, ma per il resto l’attacco è ingolfato. C’è comunque spazio per due chance nel finale: Corrado, subentrato a Jallow, calcia in volée e trova la deviazione salvifica di Monterisi a pochi passi dalla linea di porta. In precedenza Cerofolini aveva respinto un colpo di testa da pochi passi di D’Andrea. La caduta libera del Brescia continua. Ora c’è la sosta, poi la trasferta in casa dello Spezia. Un orizzonte che desta sempre più preoccupazione.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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