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Da Concesio al gol con la Nazionale under 18: chi è Jamal Iddrissou

Fabrizio Zanolini
Il bresciano classe 2007 è capocannoniere di categoria con l’Inter, siglando fin qui 18 gol in 25 presenze
Jamal Iddrissou con la maglia azzurra - Foto Instagram @jamal_iddrissou
Jamal Iddrissou con la maglia azzurra - Foto Instagram @jamal_iddrissou
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Il pallone è il comune denominatore della sua famiglia. Suo padre gli ha trasmesso la passione per il calcio, suo fratello maggiore (ha anche due sorelle più grandi) lo ha preceduto giocando in C nella Pro Sesto e nel Foggia, passando prima per le giovanili del Brescia. Lui ha assorbito tutto questo e ora, se tre indizi fanno una prova, lo attende una luminosa carriera.

Jamal Iddrissou, bresciano (nato in città) di Concesio classe 2007 – 18 anni a settembre – quei tre indizi li ha messi in fila: è il centravanti dell’Inter Under 18, è il capocannoniere del campionato con 18 gol in 25 presenze, è stato il match winner della Nazionale di categoria che il 21 marzo ha sconfitto 1-0 il Belgio grazie al suo primo gol con la maglia azzurra. E tra Concesio e Inter la storia rimanda a quella di Mario Balotelli

La svolta

Cresciuto calcisticamente all’oratorio Sant’Andrea di Concesio, è stato poi notato dagli osservatori nerazzurri che, nel 2017, l’hanno portato a vestire la maglia delle giovanili del Biscione dove, nel luglio scorso, gli è stato fatto firmare il primo triennale da professionista, segno che la società riveste in lui grandi aspettative.

Iddrissou nella vittoria contro il Belgio U18 - Foto Instagram @jamal_iddrissou
Iddrissou nella vittoria contro il Belgio U18 - Foto Instagram @jamal_iddrissou

Partito da mezzala e poi da trequartista, è stata l’intuizione di mister Benny Carbone (il tecnico dell’Under 18 dell’Inter) a disegnargli addosso il nuovo ruolo di centravanti. Ruolo che, a quanto dicono i roboanti numeri, gli si addice appieno.

Ispirazione

«Sogno di indossare la maglia azzurra – aveva dichiarato in un’intervista al sito della Federazione un mese e mezzo fa, prima di vestirla davvero e risultare decisivo –. Mi ispiro a giocatori come Vinicius Junior e Rashford, rapidi e tecnici. Ma visto che ho la fortuna di poterlo ammirare da vicino, il mio modello è Thuram. Devo tantissimo a mister Carbone che ha creduto in me fin dal primo giorno: mi ha aiutato a migliorare molti aspetti del mio modo di giocare. Se sto facendo bene è grazie a lui, alla società, ai miei compagni e alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto».

Perché quando il pallone è un denominatore comune, la passione, se accompagnata da una classe innata, ti porta là in alto. Con un futuro radioso ancora tutto da scrivere. Un futuro colorato di nerazzurro, con un po’ di biancoblù nel cuore.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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