«Orgogliosi di voi»: festa per l’Under 19 campione con i due bresciani
«Il Paese è orgoglioso di voi». Sono state le parole scandite dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai ragazzi dell’Under 19 reduci dal successo nell’Europeo di categoria. Ad attenderli in Federcalcio c’erano tutti, a cominciare dal presidente federale, Gabriele Gravina, in prima fila. Anche i dipendenti della Figc sono usciti tutti nell’attesa dell’arrivo del pullman in arrivo direttamente da Fiumicino, dove alle 17 i ragazzi di Bollini fra i quali i bresciani Cher Ndour, fresco acquisto del Psg e Francesco Pio Esposito, sono sbarcati, accompagnati dal capodelegazione, il bresciano Evaristo Beccalossi. All’apertura delle portiere l’applauso è cresciuto in decibel.
Il presidente del Coni
«C’era bisogno di una vittoria così», è stato il primo commento di Malagò, questo è un successo che «lascia ben sperare per il futuro». E proprio al futuro guarda anche Gravina che prima di presentarsi alla stampa ha voluto incontrare privatamente i ragazzi nella sala Paolo Rossi, dove, subito dopo il consiglio dei ministri, si è precipitato anche il ministro per lo sport Andrea Abodi.
Messaggio alla A
E il messaggio lanciato alla Serie A è di quelli inequivocabili. «Spero la A abbia visto bene le ultime due partite e sappia trarre la giusta ispirazione - ha sottolineato il ministro -. Al di là del fatto che questi ragazzi sono tutti in club di A, mi auguro di vederli di più in campo e meno in panchina». Un concetto sul quale da sempre batte forte anche Gravina. «Il calcio italiano ha tantissimi talenti, ma a questi manca sempre un’opportunità, quella di poter giocare».
Devono giocare
Gravina ha tenuto anche a ricordare la provenienza dei calciatori dell’Under 19, con il 90% della squadra che gioca nel campionato Primavera, mentre solo tre giocatori hanno cinque presenze in Serie A. Per questo secondo il presidente della Figc dice: «Questi ragazzi ancora una volta chiedono ad alta voce di poter essere coinvolti e utilizzati e poter giocare perché sono alla pari di tanti altri grandi calciatori», ha concluso Gravina. Ecco quindi che fondamentale diventa dare seguito a questo successo, dando maggiore spazio ai giovani italiani, soprattutto in Serie A. Perché come ha detto Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali giovanili, se i «nostri talenti non emergono sarebbe come avere studenti bravi che poi non riescono a entrare nel mondo del lavoro». Nessuno, però, potrà togliergli la storicità di un successo che mancava ormai da 20 anni.
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