Calcio

Moreo non è solo testa, segna di piede e salva attacco in crisi

Il capocannoniere aveva fatto gol solo con incornate. «Giocato male, ma la reazione è stata positiva»
Moreo festeggia la rete - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Moreo festeggia la rete - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Un tabù è stato infranto. Non il più importante, con il Rigamonti che resta stregato da cento giorni a questa parte. Ma contro l’Alessandria i bresciani hanno capito che Moreo non ha solo la testa. Il numero nove delle rondinelle ha infatti siglato il primo gol di piede in questa annata. Il suo sesto centro stagionale arriva così dopo le cinque inzuccate con Cosenza, Crotone, Frosinone, Pordenone e Cittadella. E al termine di un’azione costruita sull’asse Tramoni-Bianchi e finalizzata con una conclusione tutt’altro che banale dal limite dell’area.

«Chiunque è entrato in campo ha dato tutto per rimontare la partita e l’azione del gol lo ha dimostrato. Negli ultimi 4-5 minuti abbiamo messo molti palloni dentro l’area. Un segnale è stato dato» racconta nel dopo gara il centravanti lanciato nella mischia da Inzaghi ad inizio secondo tempo al posto di Bajic che non ha avuto un solo pallone giocabile.

Brescia-Alessandria: le parole di Moreo nel post-partita

La lunga crisi

La rete di Moreo arrivata al 90esimo interrompe un digiuno degli attaccanti biancoblù che andava avanti da un mese, dalla doppietta di Ayè al Granillo di Reggio Calabria lo scorso 15 gennaio. Che il reparto degli avanti sia in difficoltà lo dicono proprio i numeri. Palacio non segna dalla gara al Menti con il Vicenza del 20 novembre, Bajic addirittura da quella casalinga con il Como del 3 ottobre. Le reti calabresi di Ayè sono state tra l’altro le uniche fin qui nel campionato del francese e Moreo nel nuovo anno ancora non aveva festeggiato, visto che prima di ieri era finito nel tabellino marcatori il 19 dicembre contro il Cittadella.

Così come al suo nome è legata l’ultima vittoria in casa del Brescia: il 6 novembre con il Pordenone. Da allora a Mompiano la banda di Inzaghi ha offerto prestazioni ben al di sotto delle aspettative. «Quando incontri squadre come l’Alessandria che giocano uomo contro uomo è normale che adattandoti a loro giochi male. Devi sfruttare le poche occasioni che ti danno e così abbiamo fatto. Siamo stati sfortunati a prendere il gol in un momento in cui non lo meritavamo» è l’analisi di Moreo, che si aggrappa all’atteggiamento degli ultimi minuti per vedere il bicchiere mezzo pieno. «Abbiamo dato tutto e siamo stati bravi a recuperare la partita. E poi non dimentichiamoci il finale: il rigore era netto e io anche dalla tv non riesco a vedere il tocco prima con il corpo e poi con il braccio come dice l’arbitro. Per me il difensore ha preso il pallone solo con la mano» sentenzia Moreo.

Tutti con il mister?

Il numero 9 torna poi sulla strana, - per usare un eufemismo - settimana vissuta dallo spogliatoio. «È stata una situazione che ci ha presi alla sprovvista, ma noi abbiamo pensato solo alla partita. La testa era all’Alessandria» racconta Stefano Moreo. «Siamo tutti con il mister? Abbiamo cercato di fare quello che ci ha detto. È il nostro allenatore e proviamo a dare il cento per cento per lui».

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