La mossa del Brescia: esposto contro il piano della Reggina
Passata una settimana (ieri) dal disastro annunciato della retrocessione, il Brescia mantiene al livello zero le comunicazioni col mondo esterno, ma alza il pressing alla ricerca di un posto nuovamente in serie B. Con due possibili varchi aperti da nord - Sampdoria - a sud - Reggio Calabria.
Ma se per quanto riguarda la situazione del club blucerchiato - che è sull’orlo del fallimento, ma con in corso una trattativa per il passaggio di mano - il Brescia non può che essere uno spettatore molto interessato a capire come si concluderà la corsa contro il tempo, per quanto riguarda la situazione della Reggina il club di via Solferino-Ferramola può giocare una propria partita e sparare qualche cartuccia anche - soprattutto - per tenere desta l’attenzione delle istituzioni potenzialmente interessate.
Ed è così che risulta che il Brescia abbia depositato un esposto, ma è corretto definirlo anche atto di opposizione, contro il piano di ristrutturazione del debito presentato - e anche rettificato in corsa (il 22 maggio scorso) - dalla Reggina. Un piano che è in attesa di omologa - venerdì mattina ci sarà l’udienza al tribunale di Reggio Calabria, ma che il Brescia chiede sia respinto. Sulla base d el riscontro di errori e incongruenze, nel primo e nel secondo piano e tra il primo e il secondo piano, rilevati attraverso una relazione preparata dallo studio milanese Pirola-Pennuto-Zei.
Gli interessati
L’esposto (mentre in Parlamento non è ancora stata calendarizzata l’interrogazione parlamentare inoltrata poco più di una settimana fa) è stato depositato al tribunale di Reggio Calabria, alla Procura della stessa città, al commissiario giudiziale e inoltrato per conoscenza al Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, al ministro della giustizia Carlo Nordio, al ministro dello sport Andrea Abodi, al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente della serie B Mauro Balata. Nell’informativa di irregolarità, il Brescia si qualifica come «terzo portatore di interessi». L’esposto è illustrato in 8 punti sostenuti dalla relazione di cui sopra a firma del commercialista Federico Venturi.
Si comincia sottolineando gli errori (testualmente definiti «macroscopici») contenuti nel piano economico-finanziario, ma anche nella relazione del professionista allegata a supporto dello stesso, della Reggina. A titolo esemplificativo: nel piano, alla voce diritti televisivi, si ipotizza il mantenimento per la prossima stagione degli stessi importi della scorsa. In realtà, stante il forfait di Helbiz, per ogni società ci saranno minori ricavi per 300.000 euro. Non viene inoltre fatta menzione dell’obbligo di riscatto - che scatterà il prossimo 1 luglio - per Luigi Canotto: operazione che comporterà l’esborso di 450mila euro.
Inoltre, alla voce altri ricavi, si fa generico riferimento alla cessione di un calciatore per 2 milioni. Ma «un simile valore è totalmente privo di riscontri documentali che provino la certezza della cessione e il quantum considerando l’aleatorierà del mercato». Sussistono inoltre numerose incongruenze tra il piano e la relazione del professionista di cui sopra, rispetto ad alcuni voci come quelle dei debiti verso fornitori, debiti diversi, ratei e riscontri passivi.
Altri punti
Per il Brescia «Il piano economico-finanziario e la relazione del professionista indipendente risultano fondati su presupposti fattuali e dati numerici gravemente errai e del tutto indimostrati da cui discende la non fattibilità del piano».
Una non fattibilità legata anche alla situazione del socio di maggioranza della Reggina, la Enjoy srl (con sede a Brescia) chiamata a versare 8 milionidi euro entro il 30 giugno 2024. Enjoy, capitale sociale di 10.000 euro, ha fatto registrare perdite di esercizio per 265.536 euro, ha un patrimonio netto negativo per 230.912 euro, ha debiti per 2.363.703 euro e ha disponibilità liquide per 281 euro. Tutti indici negativi che «rivelano una inequivocabile incapacità della società di versare alla Reggina, da qui ai prossimi 12 mesi, l’importo di 8 milioni».
Per il Brescia nemmeno la controllante FS84 potrebbe garantire la Enjoy avendo a sua volta un attivo circolante di soli 322.693 euro quindi incapace di far fornte a debiti entro 12 mesi di quaisi 3 milioni di euro che sommati a quelli oltre i 12 mesi, sfiorano i 6 milioni.
Nell’esposto vengono rilevate numerose altre lacune e viene sottolineata anche la violazione delle ragioni del fisco (non è stato preso in considerazione lo scenario alternativo della liquidazione giudiziale, per cui non ci sono le basi per sostenere che il pagamento del 5% di quanto dovuto al fisco sia di maggior soddisfazione rispetto a essa) oltre al mancato consenso dei creditori dopo il deposito della rettifica del piano intervenuta il 22 maggio: una rettifica che era necessaria laddove la Reggina aveva inserito un credito di 527.280 euro che in realtà era risultato essere un debito di 799.831 euro: «Il rapporto attivo-passivo è mutato, ragion per cui devono considerarsi violate le ragioni di tutela».
Ragionevolmente, stante quanto esposto dal Brescia, ci si aspetta la riserva dei giudici. Col club di via Solferino deciso a una battaglia legale e ad andare fino in fondo.
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