L'8 marzo 2016 moriva Gino Corioni, il Brescia nel cuore
Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.
L'8 marzo 2016 moriva all'età di 79 anni Luigi Corioni, per tutti Gino. Imprenditore, commendatore, ma a Brescia per tutti il presidente delle rondinelle. Alla stagione indimenticabile di Roberto Baggio in maglia biancoblù si lega il nome dell'uomo appassionato di pallone al punto da farne quasi una ragione di vita.
Prima da presidente dell'Ospitaletto (approdato in C1), poi da consigliere del Milan sotto la presidenza di Farina negli Anni '70, infine nel 1985 divenendo presidente del Bologna che approda in A e accede alla Coppa Uefa.
Eppure è nel 1992 che inizia la storia che lo rende indimenticabile per il popolo dei tifosi delle rondinelle: assume la guida del Brescia Calcio succedendo a Claudio Cremonesi. Sotto la sua guida il club conquisterà la serie A e accarezzerà persino il sogno della Coppa Uefa nel 2001. Al Rigamonti arriveranno nomi che hanno scritto pagine di storia del calcio: Carletto Mazzone in panchina, ma soprattutto Roberto Baggio in campo. E con loro nei 23 anni di presidenza Corioni sfileranno Marek Hamsik, Pep Guardiola, Luca Toni, Gheorghe Hagi, Andrea Pirlo, solo per citare i più famosi.
E c'è chi è certo, come il disegnatore Luca Ghidinelli, che anche ora che riposa da sei anni, Gino Corioni lasci traboccare l'emozione quando la palla va in gol al Rigamonti, dove continua a tifare per le sue rondinelle.
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