Inzaghi: «Era rigore, non è vero che prima ha toccato il corpo»
Per Pippo Inzaghi è stato un secondo esordio. Tutti gli occhi del Rigamonti ieri erano infatti per il tecnico allontanato e richiamato in settimana. E lui la partita con l’Alessandria l’ha sentita più di altre. Dal riscaldamento vissuto dentro il gruppo sul prato di Mompiano, al gesto con la mano per ringraziare il coro «Pippo-Pippo» partito dalla Nord. E poi durante il match, sempre in piedi e a tratti come un leone in gabbia nel perimetro dell’area tecnica. E infine al triplice fischio, in prima linea, marcato stretto dal team manager Edoardo Piovani, a contestare la decisione del direttore di gara di non concedere il calcio di rigore al Brescia per fallo di mano in area. In sala stampa l’allenatore delle rondinelle arriva dopo aver visto e rivisto decine di volte le immagini dell’episodio incriminato. «Non fatemi dire nulla».
Mister, ci dica invece cosa vi ha detto l’arbitro?
«Sono troppo arrabbiato per parlarne. Vorrei discutere solo della partita, ma la cosa che più mi fa arrabbiare è che mi si dice che il pallone ha prima sbattuto contro il corpo del difensore e poi sul braccio. Questo mi fa male, perché l’ho rivista un sacco di volte e il pallone tocca solo il braccio. Se l’intervento su Ayé poteva essere dubbio, sul tocco di mano non ci sono dubbi. Mi dispiace perché questi sono punti che pesano».
Il Brescia ha fatto ancora una volta fatica in casa...
«Dopo una settimana come quella che abbiamo vissuto, la squadra è partita come doveva, poi è andata sotto e ha avuto una grande reazione. Alla fine potevamo anche vincerla e resto molto fiducioso. I ragazzi sono stati bravi, hanno costruito tanto e tatticamente resto convinto che noi dobbiamo sempre giocare con i tre attaccanti. Che poi siano schierati con un trequartista e due punte o due trequartisti e un centravanti, cambia poco».
La squadra non vince in casa da tre mesi. Teme che possa esserci una sindrome da Rigamonti?
«È stata una settimana difficile, ma la squadra ha dimostrato di avere un’anima. Devo ringraziare i tifosi per quello che ci hanno fatto vivere fuori dall’albergo prima di arrivare allo stadio. Ci hanno dato un grande sostegno. Io non posso entrare nella testa di tutti i giocatori, ma ho una rosa che è la terza o la quarta più giovane del campionato e situazioni come queste i ragazzi le soffrono. Mi tengo la reazione incredibile dopo il gol incassato e con l’episodio finale avremmo meritato di vincere, anche prima avevamo avuto un’occasione clamorosa con Léris. E se avessimo fatto i tre punti saremmo in testa al campionato. Onore però all’Alessandria che ha fatto una grandissima partita e non a caso aveva battuto il Benevento e pareggiato con il Pisa. Andiamo avanti e pensiamo a mercoledì perché sarà un’altra gara difficile. Penso che ci siamo scrollati di dosso tutto quello che è successo e ora dobbiamo tornare a fare quello sappiamo».
Mercoledì per la gara con il Crotone ha in mente dei cambi?
«Sicuramente anche perché loro hanno giocato un giorno prima di noi. Qualcosa cambierò, almeno 4-5 giocatori. Ci siamo rinforzati e abbiamo valide alternative e poi immagino che il Crotone ci farà fare la stessa partita che ci ha costretti a giocare l’Alessandria. Avremo quindi bisogno di gente fresca».
Cos'ha detto Moreo
Anche secondo Moreo il rigore era evidente, soprattutto visto dal campo. In quanto alla settimana difficile dell'Inzaghi-gate, il giocatore ha spiegato: «Di sicuro il mister ci ha dato la forza per andare avanti, anche se di sicuro è stata una situazione che ci ha preso un attimo alla sprovvista. Abbiamo pensato ad allenarci bene e a tenere la testa sulla partita. Siamo tutti con il mister e la squadra è al 100 per cento con lui».
Cos'ha detto Longo
Per il tecnico dell’Alessandria Moreno Longo, «sono due punti persi per noi perché eravamo in vantaggio fino ad un minuto dalla fine. Avremmo dovuto chiudere la partita prima. In campo non si sono visti i punti di differenza tra le due squadre. Il Brescia con i cambi ci ha fatto soffrire negli ultimi dieci minuti. Il gol di Moreo? Era evitabile perché abbiano perso un pallone giocabile». Anche Longo ha detto la sua sull’episodio finale. «Penso che anche se se fosse andato al var, l’arbitro non avrebbe dato il rigore. La palla rimbalza a terra e a quel punto il difensore non si può tagliare le mani. Il rigore per me non c’era».
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