Calcio

Il tifo per le big? Meglio optare per le «piccole squadre»

L’analisi parte da un aritcolo di «Die Welt» firmato dal collega Lars Wallrodt
I giocatori del Bayern Monaco alla vittoria della Champions nel 2020 - Foto Ansa/Epa/Manu fernandez/Pool © www.giornaledibrescia.it
I giocatori del Bayern Monaco alla vittoria della Champions nel 2020 - Foto Ansa/Epa/Manu fernandez/Pool © www.giornaledibrescia.it
AA

Difficile trovare sulla stampa italiana un articolo come quello che ha scritto per il giornale tedesco Die Welt il collega Lars Wallrodt. Difficile perché da noi l’ironia nel calcio è quasi sempre mal vista, viene spesso scambiata per mancanza di rispetto. Cosa avrà mai scritto Lars? Una lettera aperta ai genitori tedeschi a pochi giorni dal Natale. Ha chiesto loro di non regalare magliette del Bayern Monaco ai giovani pargoli appassionati di calcio ma non ancora attratti da quella «malattia» chiamata tifo. Un appello umanitario. «Non lasciate che i vostri figli diventino tifosi del Bayern. Niente forma il carattere più della scelta del proprio club preferito. Quindi un appello: se i vostri figli vogliono una maglia del Bayern, ignorate la richiesta».

Così scrive Die Welt. Che nella sua colorita analisi si chiede: «Come faranno gli adolescenti a imparare qualcosa sulla vita dura, se il loro club non la vive? Ogni fine settimana festeggiano una vittoria e un titolo ogni estate. All’inizio con entusiasmo, poi a malincuore, perché a un certo punto l’euforia delle vittorie svanisce per assuefazione». Non poteva mancare l'analisi sociologica. «Chi cresce così - scrive Wallrodt - rimarrà sorpreso quando sarà picchiato per la prima volta nel cortile della scuola, quando una ragazza (o un ragazzo) gli darà buca e quando le prime dieci domande di lavoro saranno respinte con i migliori ringraziamenti e auguri».

Insomma il tifo come scuola di vita, la squadra del cuore come allenamento alle amarezze che innegabilmente la vita prima o poi riserverà. Secondo questa bizzarra teoria in Italia quali magliette avrebbero maggiore probabilità di essere messe sotto l'albergo di Natale? In questi giorni nessun tifoso sta soffrendo come quelli di Salernitana, Genoa e Cagliari. I campani hanno stanno trascorrendo una stagione surreale. Quelli rossoblù, genoani o cagliaritani, hanno cicatrici profonde che il girone d’andata in corso ha contribuito a cospargere di sale. Ci sono poi i club che storicamente soffrono come il Torino e che nel ricordo delle gesta passate trovano linfa per convincere i giovani che nonostante le sofferenze il Cuore Toro c’è.

E poi l’analisi: «Cari genitori: investite nel futuro dei vostri figli, regalate loro la maglia di una squadra di secondo piano. Anche se inizialmente non apprezzano, alla fine vi ringrazieranno». Non so se Lars abbia ragione. A parer mio il legame «Soffro per il calcio, avrò un carattere più forte nella vita» è abbastanza debole. Eppure sono convinto che una quota superiore di tifosi delle piccole squadre, di chi fa avanti-indietro dalla B alla A, farebbe molto bene al calcio italiano. Buone feste a tutti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Suggeriti per te