Il saluto di Corini a Brescia: «Grazie alla città, è la chiusura di un cerchio»
Conferenza stampa di saluto alla città da parte di Eugenio Corini che nei giorni scorsi ha risolto il suo contratto con il Brescia. «Ci tenevo a salutare la città, la tifoseria e tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo percorso perché non mi piaceva come ci stavamo lasciando... Per me questa è la chiusura di un cerchio, è finito un percorso. Sento che stavolta si è chiuso un cerchio e sentivo l'esigenza di esternare tutte le emozioni difficili e belle che qui ho vissuto».
Il solo rimpianto
I motivi di rimpianto per Corini: «Mi resta il grande rammarico di non essermi giocato la stagione intera dopo la promozione del 2019... e questo era stato la mia spinta emotiva per farmi tornare quest'anno per giocarmela in poche partite con un bassissimo margine di errore: avrei voluto riportare la squadra dove l'avevo lasciata, in serie A. Non ci sono risucito, ma è una cosa che rifarei».
Cellino e Marroccu
Sul rapporto il presidente Cellino? «Mancanze di rispetto da parte del presidente nei miei confronti? Per me qui è stato un grande percorso di crescita umana, mi sento un allenatore più forte dopo questo tipo di esperienza perché quando impari a reggere l'urto emotivo non puoi non sentirti così. Sento di essere mentalmente ancora più solido».Sui sentimenti sempre nei confronti del presidente e dell'ex diesse Marroccu: «Con Cellino negli ultimi due mesi e mezzo abbiamo avuto un rapporto cordiale ma abbiano caratteri che non collimano senza un certo filtro di un direttore. Non penso avrei avuto la spinta emotiva di continuare: era giusto finirla qui. Marroccu? Con lui c'è un grande rapporto di stima e di amicizia che resta tale. Mi sento sereno nel dire che doveva andare così e che doveva finire così. Non ho rammarico e non lascio strascichi. E anche con Cellino la fine è stata degna e giusta per quello che abbiamo vissuto e per quello che ci siamo dati».
Tifosi e atleti
Infine: «L'affetto per la gente, sapere di aver lasciato qualcosa come uomo è una cosa che mi gratifica moltissimo... un ragazzo a cui sono rimasto legato? Tanti ma faccio il nome di Edo Lancini. Con me giocò pochissimo ma si è creato un rapporto a prescindere, fatto anche di darsi dei consigli. Dico lui perché quando si parla dell'importanza del gruppo, giocatori come Lancini sono emblematici». Ora per Corini saranno giorni di attesa: potrebbe diventare il nuovo allenatore del Pisa.
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato