Adorni come Cistana un anno fa: il Brescia acciuffa l’1-1 nel recupero a Marassi
Esattamente come nello scorso campionato, il Brescia strappa un punto d’oro a Marassi, stavolta contro la Sampdoria. All’epoca fu Cistana a gelare il Genoa, oggi ci ha pensato Adorni, che ha risposto in pieno recupero al vantaggio che i blucerchiati avevano trovato (meritatamente) in avvio di ripresa: 1-1 il risultato finale al Ferraris.
Maran ha un margine di discrezionalità nelle scelte praticamente nullo, viste le assenze pesanti (Cistana e Borrelli su tutti), ma qualche piccola sorpresa la regala: a sinistra, ad esempio, Fares vince il duello con Jallow e chiude la linea assieme a Papetti, Adorni e Dickmann. In regia c’è Van de Looi, e non Paghera, qualche metro più avanti tocca a Bjarnason e Bianchi appoggiare Moncini.
Prima frazione di sofferenza
Il primo segmento, di circa un quarto d’ora, è una mistura di prudenza ed errori tecnici. Scollinata questa fase, però, solo la Sampdoria riesce ad alzare il ritmo a guadagnare campo. Il Brescia subisce con passività e non riparte mai. Il rilievo più preoccupante riguarda il gioco aereo, dominato in lungo e in largo dai blucerchiati.
Alvarez, baricentro basso e altezza che non arriva al metro e ottanta, trova prima il gol di testa su una palla d’oro di Depaoli, ma Volpi annulla per una spinta su Dickmann, e poi coglie in pieno il montante con un’altra frustata. Il tutto avviene a cavallo della mezz’ora. Il Brescia non codifica il messaggio e corre un altro rischio enorme: Barreca taglia alle spalle di Dickmann e calibra col contagiri per De Luca, che clamorosamente manda alto con il piattone da due passi.
Kasami spacca il match
All’intervallo Maran rivede l’assetto inserendo Jallow per Bianchi: l’attacco passa a due, lo svedese percorre la fascia e Fares scala nei tre dietro (per poco, perché poi lo rileva Mangraviti). Non cambia nulla, però, se si eccettuano un paio di combinazioni senza sfogo.
La Samp alla fine riesce a sbloccarla, con pieno merito. Tutto nasce da un’uscita avventata di Papetti su Alvarez: lo scontro - fortuito - tra i due spalanca una voragine nella difesa del Brescia, nella quale s’infila Darboe, che apparecchia per Kasami. Il centrocampista blucerchiato, a tu per tu con Andrenacci, non può sbagliare.
La riprende Adorni
La squadra di Pirlo non la chiude, adottando un atteggiamento più prudente che le consente di non correre pericoli sul fiacco giro palla del Brescia. Nel finale viene anche espulso Maran, per proteste.
Quando tutto sembra perduto, però, si materializza il gol che gela il Ferraris: un lancio disperato di Paghera nel quarto minuto di recupero viene tramutato in oro da Adorni, che prende l’ascensore, frusta di testa anticipando il giovane Leoni e firma l’1-1. È forse il punto più pesante dell’era Maran: malgrado una prova complessivamente insufficiente, il Brescia rialza la testa dopo lo stop di Como.
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