Il Brescia inizia male il 2023: il Südtirol s'impone 1-0
Doveva essere un Brescia nuovo, è stato invece il «solito» Brescia. Quello che perde di misura (1-0) al Druso contro un modesto Sudtirol che porta a casa i tre punti con il minimo sforzo. Dopo il doveroso e sentito minuto di silenzio in memoria di Gianluca Vialli, si parte.
Tiene palla il Brescia e, seppur troppo lezioso, crea un paio (la prima, al 12', se la mangia Adorni ciccando il sinistro da due passi) di opportunità. Ma poi, dopo uno squillo degli altoetisini con Casiraghi che su punizione dai 25 metri scheggia la traversa, arriva l'1-0 del Sudtirol al primo tiro nello specchio: è la mezzora quando Rover si libera sul limite d'area sinistro e lascia partire un destro a mezz'altezza che trova Lezzerini impreparato alla respinta, palla in rete e padroni di casa in vantaggio senza aver fatto nulla fin lì. Le rondinelle tardano nella reazione, il giro palla è lento e il mancino fiondato di Galazzi dai 18 metri che passa vicino al palo di Poluzzi è l'ultimo, e unico, tentativo di riprenderla dei primi, brutti, 45' per un Brescia accompagnato negli spogliatoi dall'invito dei supporters biancoblu a tirar fuori gli attributi.
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Si riparte senza cambi e dopo 10' l'arbitro fischia il rigore per il Brescia per il presunto fallo di Curto su Ndoj, ma il Var lo richiama al monitor e il penalty diventa un giallo per simulazione (diffidato, salterà il Frosinone) per il centrocampista italo-albanese. Doppio cambio Benali-Bianchi per Galazzi e Moreo all'ora di gioco, per il Sudtirol entra il bomber di squarra Odogwu. I ritmi non cambiano più di tanto e il Brescia, pur facendo la partita contro un Sudtirol che difende in 10 dietro la linea della palla, non trova mai l'imbucata giusta e non si rende mai pericoloso, vittima spesso di un tiki taka sterile e dei propri errori tecnici.
Dentro anche Labojko per Karacic e poco dopo pure Pace per Huard e Viviani per Van de Looi. E che non sia ancora aria lo sentenzia la traversa piena colpita da Ndoj col destro a semi giro al 90’. I 6' di recupero non cavano un ragno dal buco e l'anno, così come il girone di ritorno, si apre con una nuova sconfitta che ora, guardando la classifica, preoccupa tanto quanto l'ennesima prestazione stonata.
Più dei meritati fischi dei 1200 bresciani al seguito che «scacciano» la squadra dal saluto finale. E domenica prossima, al Rigamonti, arriva la capolista Frosinone.
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