Calcio

Il Brescia cade a Parma e per la salvezza si fa nuovamente dura

La doppietta di Benedyczak nel primo tempo condanna le rondinelle: ora a tre punti dalla salvezza diretta
BRESCIA SCONFITTO A PARMA
AA

La doppietta di Benedyczak stende il Brescia che esce sconfitto dal Tardini e perde due posizione in classifica. E se una débacle a Parma poteva essere, nonostante tutto,  messa in preventivo, meno è la prestazione di Bisoli e compagni che non se la giocano per tutto il primo tempo, lenti e remissivi. 

Atmosfera caldissima al Tardini, vuoi per un pomeriggio da prologo d'estate, vuoi per il tifo sugli spalti dove, tra gli altri, cantano oltre 2500 bresciani. Dopo i primi 10' minuti senza affondi, il Parma passa: punizione centrale sui 30 metri, Bernabè mette il lob morbido al centro per Benedyczak che scatta dietro sorprendendo Mangraviti e in scivolata allunga verso la porta infilando sotto le gambe Andrenacci in mezza uscita bassa. Una disattenzione grave che costringe il Brescia già ad inseguire e Gastaldello ad urlare dalla panchina: «Giochiamo, giochiamo».

  • Le immagini di Parma-Brescia
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Ma il Brescia ha approciato male e alla sberla subìta porge, poco dopo, anche l'altra guancia: passano sei minuti e un cross di Del Prato trova l'incornata di Man che centra la traversa, Mangraviti è basso e tiene in gioco Benedyczak che, sempre di testa, infila il tap in da zero metri per la personale doppietta. Due a zero e match in ripida salita.

Segni di vita al 25' con il destro di Ndoj su punizione da fuori che Buffon alza in angolo. Ma è un breve lampo nel buio perchè Bisoli e compagni sono troppo lenti in costruzione d'azione e non trovano mai imbucate. Il cooling break verso la mezz'ora serve a Gastaldello per riordinare le idee delle rondinelle che però poco dopo rischiano pure di prendere il terzo sempre con uno scatenato Benedyczak che sfiora il palo di Andrenacci con una sventola d'esterno dal limite. Il Brescia non cambia marcia e il Parma gradisce quei ritmi bassi che, per chi è in vantaggio e tecnicamente più forte, sono il non plus ultra. E così, finisce un primo tempo che i biancoblu non hanno in pratica giocato, nonostante il doppio svantaggio iniziale da recuperare. 

Si riparte con Gastaldello che inserisce Galazzi per Bjorkengren con Ndoj che arretra sulla mediana e l'ex Triestina che affianca Rodriguez.  E poi, poco prima dell'ora, dentro anche Van de Looi e Adryan per Labojko e Ndoj. E proprio il brasiliano, in tuffo di testa dal limite, mette largo una corta respinta di Buffon. Occasione subito bissata da un destro dai 18 metri di Bisoli che Buffon mette in angolo in tuffo. Segnali di reazione, anche se il pianto di Galazzi costretto al cambio per un riacutizzarsi del problema muscolare che pareva aver superato costringe Gastaldello a sostituirlo con Niemeijer.

Il Brescia, che ha alzato il baricentro nella ripresa, si gioca anche la carta Bianchi per uno spento Ayè, seppur siano i ducati a sfiorare il gol con Vazquez in una delle sporadiche ripartenze degli emiliani. Ci si mette anche Giua che prima ferma lo scatto di Niemejier verso la porta per sanzionare un fallo di Vazquez a metacampo, poi fa il bis stoppando quello di Adryan davanti a Buffon per un fallo su Niemeijer, ignorando in modo inspiegabile la regola del vantaggio. Piove sul bagnato al 90' quando le urla di Jallow non predicono nulla di buono per il suo ginocchio che si è piegato in modo innaturale.

Sette minuti di recupero in inferiorità  numerica (i cambi erano finiti...) dove arriva l'occasione-gol più nitida con Osorio che salva sulla riga il tocco di Adryan che aveva scavalcato Buffon. Ma nulla cambia, e il 2-0 subìto fa scalare la Leonessa al quartultimo posto, nei playout. Per un Brescia che, un quarto d'ora della ripresa e minuti finali a parte, non è mai dato l'impressione di essere in partita. Cosa che non dovrà assolutamente succedere negli ultimi, decisivi, 180 minuti. Dove tutto è ancora possibile.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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