Il 2024 del Brescia; dalla paura ai play off, fino al rilancio delle ambizioni
Che 2024 è stato? Gira e rigira, ancora e sempre un anno da Brescia. Si era aperto bene, si chiude in sofferenza con all’orizzonte i soliti interrogativi e la prospettiva di un’altra annata a tirare a campare, da portare a termine e niente di più. In un clima di tensioni e con un Massimo Cellino sempre più scollato dalla realtà Brescia e che sembra persino voler prendere le distanze dal Brescia mentre la contestazione nei suoi confronti è tornata a inasprirsi. E mentre nel frattempo, dopo un anno pieno di stabilità, siamo tornati ad assistere all’esonero di un allenatore. Le solite dinamiche per una squadra che sistematicamente cade nelle vecchie cattive abitudini.
Riavvolgendo
Eppure i presupposti per vivere un 2024 diverso rispetto a quelli che erano stati gli ultimi precedenti anni c’erano tutti. Si erano creati dall’avvento di Rolando Maran in panchina nel novembre del 2023. Un crescendo continuo, con il tecnico trentino a prendere per mano la squadra raccogliendola in zona paura e in eredità da Daniele Gastaldello nella prima parte della stagione post retrocessione sul campo, e accompagnandola – come squadra sorpresa – fin sulla soglia dei play off con un’uscita di scena beffarda nel turno preliminare contro il Catanzaro.
Fu comunque un successo perché il Brescia aveva comunque avuto di più, dalla scorsa stagione, di quello che s’era immaginato. Tutte le paure sembravano alle spalle e Maran pareva il tecnico giusto per dare finalmente continuità e consolidare un progetto tecnico basato sulla conferma dello zoccolo duro.
I sogni
Una prospettiva che aveva portato un Massimo Cellino divenuto intanto più pacato e riflessivo a coltivare sogni di un cambio passo e di rilancio delle ambizioni: rotta sulla serie A. Un proposito confermato anche dall’investimento di oltre 3 milioni di euro per il riscatto dal Frosinone di Gennaro Borrelli che tuttavia aveva mandato eloquenti segnali di non volere la mossa del Brescia. Dietro, c’era una tattica di mercato dell’entourage del giocatore che avrebbe avuto l’opportunità di essere acquistato da un club di A.
Risolta positivamente la querelle, c’era la sensazione che la stagione potesse essere – non da serie A come da celliniana convinzione – ma certamente al rialzo con obiettivo un ottimo piazzamento play off. Convinzioni che si sono infrante sulle prime difficoltà, conto i tanti infortuni e una progressiva involuzione che ha riportato in superficie il distacco ambiente-società mentre la squadra ha iniziato ad annaspare e Maran ne ha fatto le spese. A inizio dicembre, l’avvicendamento con Pierpaolo Bisoli per l’inaugurazione di una nuova era. Che dove porterà, non si sa. Di certo, ci sono solo i soliti interrogativi e le solite paure.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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