Guardiola e Baggio insieme a Brescia: l’abbraccio tra due leggende
Un abbraccio da brividi, pelle d’oca allo stato puro. Che sarebbe potuto avvenire a Milano, ad Altavilla Vicentina oppure a Manchester. O chissà dove. E invece... Tra indizi e depistaggi, dopo il mezzo spoiler di Roberto Baggio che domenica sera in tv aveva detto «nei prossimi giorni vedrò Pep Guardiola dal vivo», l’incontro – pazzescamente intenso – tra le due leggende del calcio e della storia delle rondinelle, è andato in scena proprio nel posto del cuore. Ovvero, a Brescia.
E dove sennò? Brescia, dove Guardiola era arrivato domenica notte da Milano. Doveva essere un blitz, sono diventati due giorni pieni fatti di cose semplici, come piace a lui per sentirsi una volta tanto un «normal one», con il dolce in coda: il faccia a faccia con Roberto Baggio. Da urlo. Un incontro che i due si sono sempre promessi negli anni – quelli nei quali si sono sempre e solo visti solo fugacemente per stadi – ma che puntualmente è sempre stato rinviato causa impegni e stili di vita diametralmente opposti. Ma ormai non si poteva più attendere.
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L’attimo, stavolta, non è stato sfuggente. Con le due icone, anche Luca Toni – grande animatore della cena con formidabili battute – che è stato compagno di squadra di entrambi e che aveva cenato con Pep anche nella serata di lunedì. Il momento storico – presenti anche il manager del Codino Vittorio Petrone e il team manager del Brescia Edoardo Piovani – è andato in scena nel ristorante di riferimento sia di Roby che di Pep, il Laboratorio Lanzani.
Per i commensali un menù a base di pesce al vapore per Pep (in detox dopo due giorni di pasta a go go) pesce al vapore, per Roby guancialino di vitello e costatina bbq. A chiudere, sorbetto per tutti.
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Una serata annaffiata da Franciacorta e Krug 171 edizione. È scivolata via tra aneddoti, aggiornamenti di vita e «ti ricordi che…? Ti ricordi di…». E via di citazioni su quella squadra formidabile che il Brescia fu. E poi, è arrivato anche Andrea Caracciolo. E via di selfie con Pep e Roby a indossare felpe speciali con il logo de «La chiquita», il buen retiro argentino di Baggio. Uno spasso. Fino al momento clou: la chiamata al brindisi per Gino Corioni «perché senza di lui non saremmo qui» e a Carlo Mazzone. Una gioia per gli occhi e i loro occhi pieni di gioia. È gratitudine. Non è retorica. Ma cronaca vera. Ed è stata storia.
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