Calcio

FeralpiSalò e Comune, dialogo aperto sullo stadio Turina

Ieri primo incontro tra l'Amministrazione comunale e il club per pianificare i lavori di adeguamento alla B
Prima della festa: il Turina gremito per il salto in serie B - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Prima della festa: il Turina gremito per il salto in serie B - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
AA

Dialogo ufficialmente aperto: si lavora per giocare la Serie B al Lino Turina. Si è svolto ieri mattina, in Comune a Salò, il tanto atteso incontro per discutere dei lavori da realizzare per rendere usufruibile lo stadio in cadetteria. Al tavolo erano presenti il sindaco Giampietro Cipani, il vice Federico Bana, l’assessore allo Sport Aldo Silvestri, il geometra Angelo Delmiglio (responsabile dell’Ufficio tecnico comunale), il presidente Giuseppe Pasini, l’amministratore delegato Marco Leali, il neodirettore operativo Ilenia Setola e il segretario generale Alessandro Bedin.

Obiettivo comune

Da ambo le parti si è percepita la volontà di evitare di far traslocare la squadra. La FeralpiSalò si è impegnata a redigere un progetto esecutivo che il sindaco porterà in consiglio comunale, in attesa poi di ricevere le varie autorizzazioni. Il fatto che la squadra di Stefano Vecchi abbia conquistato la promozione in B con due giornate di anticipo ha «regalato» due settimane in più per prepararsi.

Questione di posti

La data a cui si fa riferimento ora è il 19 agosto, giorno in cui prenderà il via ufficilamente il campionato di B. Davanti ci sono dunque quattro mesi in cui si cercherà di risolvere le varie problematiche. In primis, la capienza: per la cadetteria servono almeno 5.500 posti, mentre il Turina ad oggi ne conta 2.364. Con una deroga della durata di un anno, però, basterebbe arrivare a 3.500.

L’idea è quella di ampliare l’attuale tribuna dedicata agli ospiti riservandola ai locali, facendo traslocare i supporters avversari dietro la porta (verso il parcheggio) su una gradinata in tubolari, a margine della pista di atletica, che per una convenzione con il Coni non si può toccare per altri due anni. Dovranno essere poi realizzati nuovi ingressi e tornelli, ampliato il parcheggio, potenziata l’illuminazione e creata una nuova sala stampa. In ogni caso si dovrà indicare una sistemazione temporanea se i lavori non dovessero concludersi in tempo per l’inizio del campionato. Le alternative sono lo Zini di Cremona e il Rigamonti di Brescia.

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato