Esordio nel Psg, per il bresciano Cher Ndour i complimenti di Mbappé
Minuto 86 di Lione-Psg, parigini che sono in totale comando del match avanti 4-1, dopo essere andati al riposo sul 4-0 (doppietta di Mbappé, la firma di Hakimi e Asensio). Luis Enrique vuole spendersi ancora un cambio e quando si gira chiama lui, Cher Ndour, il ragazzo bresciano che fa così il suo esordio in una delle squadre più forti al mondo. È emozionato, ci mancherebbe, ma negli otto minuti in cui gioca (quattro più quattro di recupero) qualche pallone riesce anche a toccarlo.
«Ottimo risultato stasera», scrive sui social qualche ora dopo l’esordio, postando la sua foto in azione. E sempre sui social è un reel del Psg che fa capire quanto di favola ci sia in una serata indimenticabile: nel video si vede Cher Ndour rientrare sorridente verso gli spogliatoi con Mbappé che lo raggiunge e gli fa i complimenti. Un abbraccio, mano sinistra sul petto del bresciano, quasi a voler dire «bene così ragazzo, ben fatto». Non male, visto che si parla di uno dei giocatori più forti al mondo, tornato al centro dell’ingranaggio dei parigini dopo un paio di mesi di tira e molla, conclusosi con l’addio non suo, ma di Neymar.
Lo stesso Psg poi ha reso omaggio ieri al 2004 sul proprio sito ufficiale, ricordando come sia «il nono italiano a vestire la maglia rossoblù dopo Marco Simone, Salvatore Siri gu, Thiago Motta, Marco Verratti, Gianluigi Buffon, Alessandro Florenzi, Moise Kean e Gianluigi Donnarumma».
La storia
Un primo passo per il ragazzo del 2004 cresciuto tra via Milano e l’oratorio di Fiumicello, che di fatto quel sorriso da bravo ragazzo se lo sta portando fin da inizio estate. Da quando, a Parigi, si è trovato nella sede del Psg per firmare un contratto quinquennale. Poi la maglia della Nazionale Under 19 e l’Europeo vinto a Malta. «Sentirlo parlare in dialetto bresciano in ritiro è stato uno spasso», ha detto il capodelegazione degli azzurrini Evaristo Beccalossi, che a sua volta da bresciano una carezza in più gliel’ha sempre concessa. Adesso per Ndour si sono aperte le porte dell’Under 21 con il nuovo ciclo targato Nunziata, l’obiettivo però è quello di fare l’ultimo salto e di arrivare alla corte di Spalletti.
Per farlo dovrà trovare un po’ di spazio, non facile in una squadra di fatto con tutte stelle (e non solo a centrocampo) in cui magari ti giochi il posto da centrale con Vitinha, Fabian Ruz, Soler, Warren Zaire-Emery, il francese Micut di un anno solo più vecchio. Il fatto è che con l’inizio della Champions aumenteranno anche gli impegni, facile che ci sia spazio per tutti, oltre al fatto che Luis Enrique non è allenatore legato all’età o al curriculum. Se stai bene, se ti alleni come si deve, se soprattutto sei utile al progetto, allora giochi, anche se sei nato nel 2004. E anche in una squadra che tutti indicano come la super favorita, nonostante in Ligue 1 per ora stia lasciando lo scettro del comando al Monaco dopo quattro giornate.
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