Coppa Italia, orgoglio Brescia: blocca la Juventus poi cade sotto i colpi delle grandi ex
Gira e rigira la differenza la fanno sempre loro, le ex Brescia. Cernoia entra a metà ripresa e con i suoi calci piazzati diventa un incubo per la difesa biancazzurra, Girelli realizza di testa il 3-1 su angolo, tanto per cambiare, di Cernoia. Boattin scarica in rete con un sinistro dei suoi la palla del definitivo 4-1.
Una punizione troppo severa per un Brescia che fino a poco più di un quarto d’ora dalla fine aveva anche cullato il sogno di strappare un risultato positivo, grazie a una prestazione di sacrificio e alla rete che Luana Merli conserverà per sempre nell’album dei ricordi di carriera, che era valsa il momentaneo 1-1 dopo il vantaggio iniziale di Pfattner. Ma la Juventus, seppur in giornata non particolarmente brillante, è sempre la Juventus, e ha cambi in corsa che il Brescia non può permettersi. E così è finita come poteva essere messo in preventivo alla vigilia.
Capolinea
Per le Leonesse è la fine della corsa in Coppa Italia, che non resta certo il suo obiettivo, ma rimane il gusto di una giornata speciale, vissuta in un Centro Sportivo Rigamonti mai così gremito, malgrado la giornata da lupi. Che non ha rovinato però la festa per l’arrivo della pluriscudettata Juventus e per le tante ex che ora indossano la maglia bianconera (in campo sono scese alla fine in cinque: Rosucci, Girelli, Boattin, Gama e Cernoia, in tribuna c’era Bonansea, a casa sono rimaste Salvai e Lenzini).
L’affetto che Girelli nutre verso la propria città e gli ex tifosi è espresso in quel che è avvenuto a fine partita, quando si è intrattenuta per almeno un quarto d’ora in campo a lanciare magliette, distribuire autografi, posare per le foto nonostante la pioggia ancora battente. E con una risposta stringata, ma più che mai significativa alla nostra domanda su quanto è stato bello per lei poter tornare a giocare a Brescia, sia pure da avversaria, dopo tanti anni: «Bello? Io direi bellissimo».
L’abbraccio della gente alla fine non è mancato nemmeno per un’altra bresciana doc come Valentina Cernoia, che pure ci ha messo un bel po’ prima di prendere la via degli spogliatoi. I fuochi d’artificio di fine gara dei tifosi hanno però premiato anche la prova gagliarda di un Brescia che ha mollato solo negli ultimi minuti, dopo aver reso la vita dura alle campionesse d’Italia con una condotta di gara molto attenta e aggressiva.
Il match
C’era il rischio di affondare dopo il tiro cross di Pfattner deviato da Galbiati, che al 14’ aveva beffato Lugli. Invece la squadra di Seleman ha concesso per buona parte della gara il minimo alle bianconere, sfiorando il pari già nel primo tempo con Brayda e Magri, e trovandolo in avvio di ripresa con una lunga volata di Luana Merli sull’assist in profondità di Ghisi. Si è a quel punto sperato in un risultato a sorpresa. La Juve, invece, ha affondato i colpi nel finale con Sembrant, Girelli e Boattin. L’orgoglio di aver tenuto testa per più di un’ora alla Juventus dovrà adesso lasciare il posto alla concentrazione per la prossima sfida di campionato, contro il Tavagnacco.
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