Circa ottocento tifosi del Brescia in corteo per contestare Cellino

Un corteo per le strade della città contro la gestione del Brescia Calcio del presidente Massimo Cellino e forse, anche per scongiurare quella parola che da mesi aleggia sulla città: retrocessione in serie C.

Circa 700-800 tifosi hanno preso parte alla camminata dell’orgoglio organizzata dal gruppo Curva Nord che aveva chiesto la partecipazione di tutti i tifosi biancazzurri. E in meno di un migliaio hanno risposto presente all’appello in un freddo giovedì sera: partenza da via Volturno col serpentone che, controllato a vista da un nutrito schieramento di forze dell’ordine, ha proseguito lungo parte del ring per poi approdare sotto la sede del Brescia Calcio in via Ferramola. Il tutto senza alcuna tensione.

Ultras di vecchia data, le nuove leve, ma anche famiglie, gruppi di amici, ragazzi e ragazze giovanissimi piuttosto che tifosi attempati: il corteo che si è mosso intorno alle 20 da via Volturno era decisamente variegato. Tante bandiere, le torce rosse e tanti striscioni, davanti a fare da guida quello della Curva Nord. Lungo il tragitto cori contro il presidente Massimo Cellino, parole poco tenere nel caso non dovesse arrivare la salvezza, ma allo stesso tempo una passione per la maglia, per i colori, che rimane e sicuramente rimarrà forte.

Lungo le strade, quindi in piazzale Repubblica, tanti i curiosi che si sono fermati ad osservare (anche per via della chiusura delle strade da parte di polizia e carabinieri), compreso qualcuno (una studentessa spagnola) che inizialmente non aveva capito cosa stesse accadendo. In parecchi anche affacciati dalle finestre di case e palazzi, soprattutto quando intorno alle 21 i tifosi sono arrivati sotto la sede del Brescia.

Torce, bandiere al vento e chiaro il pensiero nei confronti del presidente biancazzurro. Poi i saluti, gli abbracci, l’appuntamento per tanti che erano per strada a sabato alle 14, in curva Nord, per sostenere Bisoli e compagni nella sfida tutt’altro che facile contro il Genoa.