Calcio

Cellino promette: «Sarà un Brescia forte. E non venderemo nessuno»

La Redazione Web
Nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, il presidente delle rondinelle parla anche della contestazione dei tifosi nei suoi confronti: «Io sono sardo, loro bresciani: due teste dure. Ma essere insultato mi pare troppo». Parole al miele per Borrelli: «Ora ci porti in A»
Massimo Cellino, presidente del Brescia - Foto New Reporter Papetti  © www.giornaledibrescia.it
Massimo Cellino, presidente del Brescia - Foto New Reporter Papetti © www.giornaledibrescia.it
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«Sarà un Brescia forte». La promessa è di Massimo Cellino che attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport ha fatto chiarezza sugli obiettivi del Brescia per la prossima stagione. «Non vendiamo nessuno. Abbiamo preso il centrocampista olandese Verreth e l’ala australiana Buhagiar, abbiamo riscattato Borrelli, Dickmann, Jallow, Galazzi e Besaggio. Cerchiamo due giocatori prima del ritiro, perché in ritiro la squadra deve essere fatta».

Il presidente del Brescia ha speso parole al miele per Borrelli: «È un giocatore di valore e non ci ha detto di voler andare via. È il più pagato a Brescia e lo aspetto. Tonali mi ascoltò, lo faccia anche lui: in B non c’entra nulla, ho fatto un sacrificio, adesso ci deve portare in A e pensare in grande».

Cellino ha poi parlato di Maran e Castagnini, allenatore e ds confermati, dai quali ha deciso di ripartire: «Persone speciali, ci aiutiamo a vicenda. Maran non è come gli altri: è uomo d'azienda, mi piace, trasmette entusiasmo ed energia. Se manca a lui, ci penso io. E se siamo giù in due, ci pensa Castagnini».

Cellino si è anche soffermato sulla contestazione del tifo organizzato nei suoi confronti: «Io sono sardo, loro bresciani: due teste dure. Io se sbaglio chiedo scusa, sono stato trattato male ingiustamente. Vorrei vincere sempre, se perdo ho vergogna. Mi pare troppo essere insultato. Qui i tifosi mi hanno fatto male. È sbagliata l’educazione, oggi conta avere una società sana. I nostri sono ragazzi perbene: minacciandoli come un anno fa si fa solo del male».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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