Calcio

Cellino: «Credo alla serie A, abbiamo tutto per giocarcela»

A Torbole Casaglia la conferenza stampa di presentazione del rinnovo biennale della sponsorizzazione tra il Brescia e la Dac
Massimo Cellino e il Ceo di Dac Daniele Scuola © www.giornaledibrescia.it
Massimo Cellino e il Ceo di Dac Daniele Scuola © www.giornaledibrescia.it
AA

«Ci riempie di orgoglio la conferma di Dac come main sponsor: ci è stato vicino nel momento più delicato della mia gestione e ha anche portato bene». Nelle parole di Massimo Cellino si legge tutta la soddisfazione per il rinnovo della sponsorizzazione, voluta fortemente anche dal Ceo del gruppo con sede a Flero Daniele Scuola.

Lo sponsor

«Siamo onorati di essere ancora sponsor – precisa Scuola – quest’anno abbiamo lavorato con molto anticipo perché il presidente ha aggredito la stagione e la squadra è partita in ritiro più o meno completa e competitiva. Siamo contenti di esserci ancora con un rinnovo biennale. Non so che ritorno economico avremo da questa sponsorizzazione, ma di certo ce n’è uno di immagine dato dal prestigio del club ed è bello il legame affettivo che si è creato con la squadra, oltre che col presidente. Siamo qui a sognare la serie A: vorrei però che anche con la città ci fosse un clima più disteso». E Cellino aggiunge: «Oltre a Dac tanti altri sponsor hanno confermato. Abbiamo pochi abbonati, ma forse – dice sorridendo – è meglio così: se faremo bene venderemo più abbonamenti».

Il Mercato

Durante la conferenza Cellino ha parlato anche di mercato e delle prime settimane di lavoro delle Rondinelle. «Percepisco scetticismo – sottolinea il presidente – , soprattutto per via del mercato di altre squadre con nomi di giocatori che io non prenderei mai per il Brescia. Siamo contenti di chi ha scelto di rimanere con noi, senza rimpianti e con entusiasmo. Con il Genoa si è vista una squadra più matura. Certo, Verreth si deve abituare a un nuovo calcio, Buhagiar è ancora un po’ smarrito, ma Corrado l’ho visto bene». 

C’è poi la questione Torregrossa. «Sarebbe la cosa più facile da fare, ma forse ci faremmo del male tutti e due – commenta il presidente –. Lui ha bisogno di continuità e di affetto, poi sono passati 5 anni. Se si sente ancora giocatore deve andare a giocare». Su Cistana, che non ha avuto offerte, il presidente è invece lapidario: «Se Cellino lascia libero un giocatore gli altri cosa pensano? Che ci sia qualche magagna! Ero sicuro che non sarebbe andato da nessuna parte». Al Brescia serve però un attaccante in più. «L’anno scorso ci hanno segnato gli infortuni e quindi voglio tutelarmi. È essenziale però anche mantenere un equilibrio sia numerico che di conti».

I giocatori applaudono il pubblico dopo il 2-0 sul Genoa - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
I giocatori applaudono il pubblico dopo il 2-0 sul Genoa - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Nuovo corso

Nell’ultimo periodo attorno al Brescia si respira un’inconsueta stabilità. «Non escludo di essere cambiato per le batoste che ho preso – ammette il presidente –. Non so nemmeno se sono migliore rispetto a quando seguivo di più l’istinto. Di sicuro con questo allenatore e con questo direttore sportivo mi sento più sicuro e tranquillo. O sono invecchiato io, oppure ho trovato le due scarpe per i miei piedi».

Ma quali saranno gli obiettivi della prossima stagione? «L’anno in cui non pensavo di andare in A ci siamo andati – evidenzia Cellino –. Leggere la serie B, che è diventato un campionato competitivo anche nelle spese, ormai è difficile. Tutte e 20 le partecipanti sono convinte di andare in A perché salire è l’unica speranza di recuperare alcuni dei soldi investiti. Io spero di vincere con una squadra che ha dimostrato di avere qualità. Se non perdiamo la testa abbiamo numeri e giocatori per poter competere. Di sicuro con 10.000 abbonati avremmo più possibilità di salire, ma qui ci sono giocatori che valgono più di quello che pensano: devono fare di tutto per andare a prendersi ciò che si meritano».

Cellino rimarrà a Brescia? «Mi è tornata un po’ di felicità però non è piacevole entrare allo stadio ed essere insultato da ragazzini manipolati – spiega –. Con violenze e insulti non si partecipa alle vittorie e non si gratifica la squadra. Purtroppo siamo pieni di conigli da tastiera».

Stadio e diritti tv

Il presidente del Brescia ha parlato anche di questioni extra campo, sottolineando la grande attenzione del Brescia per il rispetto delle regole. «Siamo in pochi a rispettarle ed è molto deludente – sottolinea –. Tutto questo scoraggia anche gli investitori stranieri e fa male al calcio. Io sostengo Gravina e non so quanto sia imputabile a lui la crisi del sistema italiano, ma certamente quando si va a Roma si diventa più politici che dirigenti. Mi aspettavo di sicuro da parte sua più cambiamenti e se avessi candidati migliori lo direi».

Importante è certamente la questione sui diritti tv. «Di sicuro siamo sottopagati rispetto ad altri paesi e anche rispetto alla serie A – continua il presidente –: ci offrono un obolo e ce lo fanno anche soffrire. Sono molto arrabbiato perché non abbiamo aiuti». E sullo stadio la situazione sembra immobile, senza novità, tant’è che Cellino si limita ad un «È ancora in piedi».

C’è poi sempre la speranza che il settore giovanile del Brescia torni a fiorire. «Le nuove regole non ci aiutano e investire sui ragazzini gratuitamente non ha un ritorno – puntualizza Cellino –. I giocatori discreti ce li portano via, gli altri restano. A quel punto facciamo pagare qualche soldino. È un lavoro difficile, ma noi vogliamo farlo bene. Abbiamo anche inaugurato la collaborazione con la Voluntas ed Eugenio Bianchini è una persona serie e perbene, che lavora per la società».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.