Brescia travolto a Perugia e in piena zona play out

«Se qualcosa può andar male, andrà male». È la legge di Murphy, solo che per il Brescia - sciaguratamente in dieci per quasi tutto il match - asfaltato 4-0 a Perugia e ora per la prima volta in stagione in piena zona retrocessione, è più ad hoc quel «chi è causa del suo mal pianga se stesso». Perché le colpe di una squadra in piena crisi psico-calcistica sono decisamente superiori rispetto alle disattenzioni della dea bendata nei suoi confronti.

Clotet, come da noi anticipato, vara il 4-2-3-1 con Bianchi unica punta e capitan Bisoli-Bjorkengren coppia di mediani. Passano solo 7' e il Brescia ha l'occasionissima per passare: taglio di Bianchi per Rodriguez che viene recuperato all'ultimo istante in corner davanti a Gori. Risponde Di serio 5' dopo con un'incornata fuori di poco. Ma al quarto d'ora, ci pensa Karacic a lasciare il Brescia in dieci beccandosi in modo incomprensabile (s'era già fatto ammonire dopo 4') il secondo giallo per un'entrata in netto ritardo ai danni di Lisi sulla fascia: Bisoli scala sulla destra della linea difensiva per un 4-3-2 (Rodriguez affianca Bianchi) che fa naufragare quasi subito la prova del nuovo assetto tattico.

Andrenacci tiene le rondinelle in carreggiata volando su un missile dalla lunga di Lisi prima e poi su una botta al volo di Santoro, con i biancoblu che cercano di restare comunque alti nonostante l'inferiorità numerica. Al 40' il Perugia però passa: Ndoj chiede un fallo sul lato corto dell'area che Doveri non concede perdendosi l'attimo e Santoro che, servito sul fallo laterale, s'infila in area e col destro rasoterra in diagonale infila Andrenacci per l'1-0. Primo tempo che le rondinelle chiudono sotto, seppur al 4' dei 6' di recupero dei primi 45', Rodriguez s'inventa un gran spunto in area con tocco a rimorchio per Bjorkengren che spara però il destro centrale su Gori che assorbe.

La ripresa comincia con Jallow per Ndoj, con il terzino svedese che «riporta» Bisoli a metà campo. Ma passano solo due giri di lancette e Coeff aggancia Di Serio in area per il rigore che Casasola insacca per il 2-0. Che diventa 3-0 al 52' quando Kouan incorna in rete, anticipando Coeff, su palla d'angolo. Il Brescia è sottoterra e il pur modesto Perugia lo prende a pallonate (anche una traversa di Iannoni) giocando sul velluto. L'ultimo ad arrendersi è Pablo Rodriguez (fuori poi ad una dozzina di minuti dalla fine per Niemejier) che ci prova praticamente da solo. Dentro Ayé per Bianchi e Van de Looi per Listkowski, ma la musica non cambia per un match già ai titoli di coda da mezz'ora. E gli umbri servono il poker al 74': altra palla d'angolo, altro stacco vincente stavolta di Angella e il 4-0 è cosa fatta.

La chiosa è ormai un copia-incolla: squadra chiamata sotto il settore (ma si ferma prima e rientra mesta negli spogliatoi) dei tifosi bresciani presenti al Curi tra cori contro tutti, Cellino e pure Clotet, insultato e ora di nuovo a grossissimo rischio d'esonero bis.  

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