Brescia, situazione tesa con Borrelli ma non è da escludere il riscatto

Caos calmo. Di certo un caso. Annusato, ma con l’iniziale «rifiuto mentale» ad accettare un finale non lieto. Tra il Brescia e Gennaro Borrelli è calato il gelo e a oggi, per immaginare un disgelo, occorre lavorare di fantasia.
Inutile prodursi ora in giudizi definitivi perché c’è una cronaca da seguire in una situazione in piena evoluzione, con intermediari al lavoro, nella quale non si può escludere nemmeno che alla fine il Brescia, cambio di condizioni o meno col Frosinone e, soprattutto, volontà o meno del giocatore proceda comunque al riscatto del giocatore. Per poi andare a giocare tutta un’altra partita. Ma, a ora, non c’è dubbio sul fatto che il caso Borrelli rappresenti un intoppo grande come una casa sulla strada dell’allestimento della rosa per la prossima stagione.
Il Brescia, con una rosa tutta di proprietà e con pochissimi esuberi, ha certamente un grande vantaggio per poter velocizzare la messa a terra dei suoi piani di mercato e per questo si è posto l’obiettivo di consegnare a Maran una rosa pronta al 90% per l’avvio della stagione. Ma ora è chiaro che l’imprevedibile sviluppo della vicenda Borrelli complica il quadro e rischia di diventare una partita a scacchi, che può evolvere in un braccio di ferro con perdita di tempo prezioso.
Il punto
La situazione è nota: Borrelli non si è presentato alla visita di controllo voluta dal Brescia per verificare la sua condizione fisica, mandando un messaggio chiaro dopo qualche segnale di fumo che la punta aveva già mandato nei giorni scorsi quando si era dimostrato non convinto di dover affrontare una visita a Brescia e diradando man mano i suoi contatti col club. Che subodorando qualcosa, aveva inviato una convocazione formale, via pec, al ragazzo.
Riconvocato per oggi. Quando presumibilmente, ci sarà un nuova «buca» in seguito alla quale il Brescia potrebbe sanzionare il giocatore che fino al 30 giugno è comunque un tesserato delle rondinelle.
La società era convinta, anche per le tante interlocuzioni che c’erano state durante la stagione con Borrelli stesso e con il suo agente, Romualdo Corvino, di avere il gradimento massimo per il riscatto. Invece, qualcosa è cambiato, e la mossa di «disobbedienza» va nella direzione del non volersi far riscattare. Sul fronte Brescia, mentre allo stato attuale nulla trapela dall’entourage - contattato - del giocatore, viene segnalata una forte arrabbiatura, ma anche molto dispiacere perché i rapporti erano tali da potersi serenamente parlare anche se dietro ci sono non meglio precisate manovre di mercato.
Il Brescia è comunque, come detto, nella possibilità di effettuare il riscatto: c’è chi spinge Cellino a non pensarci su due volte. Ma se Borrelli non vuole restare? Vale la pena di investire tanto - quasi quanto trequarti del budget di mercato - solo per principio? Naturalmente no. Ma il Brescia riscattando il giocatore per il quale scatterebbero 4 anni di contratto, potrebbe reinvestire subito - con enorme potere di trattativa - Borrelli conducendo totalmente le danze e ottenendo anche una immediata «plusvalenza»: chi ha gli attaccanti, il mercato, lo comanda. Resta che i soldi da investire sono comunque tanti e che il rischio di perdere tempo ed energie c’è. Non facile. Per nessuno.
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