Calcio

Brescia, rosa maxi, rotazioni mini: zoccolo duro di 14 giocatori

Cistana e Pajac capofila degli elementi di movimento più utilizzati da Inzaghi: è lunga la lista dei bocciati
Marko Pajac è uno dei giocatori più utilizzati da Pippo Inzaghi - © www.giornaledibrescia.it
Marko Pajac è uno dei giocatori più utilizzati da Pippo Inzaghi - © www.giornaledibrescia.it
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C’è una rosa «percepita» e poi c’è quella «reale». nella fattispecie, la rosa percepita del Brescia è lunga, ma quella reale - o meglio ancora effettiva - è abbastanza ristretta. Non è una opinione, ma è ciò che raccontano i dati relativi all’impiego dei giocatori (ci riferiamo esclusivamente a quelli di movimento) da parte di Pippo Inzaghi.

Un po’ per scelta, un po’ per necessità date alcune carenze strutturali in alcuni ruoli anche chiave, un po’ per gli imprevisti ovvero infortuni e problematiche di vario tipo che hanno impedito a giocatori titolari o potenzialmente tali di potersi giocare un posto.

Quale che sia il motivo, tutto questo ha finito ovviamente per creare delle gerarchie precise con 14 giocatori che rappresentano indiscutibilmente lo zoccolo duro della squadra e altri 11 che non sono riusciti a prendersi briciole o poco più. Ed è (anche) di tutto questo che occorrerà tenere conto nella conduzione del mercato di gennaio (il via ufficiale il 3).

La rosa va senza ombra di dubbio riequilibrata o, per usare parole del responsabile dell’area tecnica Francesco Marroccu, va «resa omogenea» cercando di renderla intanto più snella (28 giocatori sono effettivamente sempre troppi a prescindere dalla qualità complessiva) e poi più affine alle esigenze di Inzaghi e comunque della società che - la politica celliniana è questa - nel dubbio predilige sempre prospetti ovvero giocatori che per quanto possano essere esperti, davanti hanno ancora anni di carriera nei quali poter crescere e migliorare. In questo senso, la scelta estiva di prendere Rodrigo Palacio è stata in controtendenza.

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Andrea Cistana (che sta cambiando procuratore, segno che per lui si prospetta una estate di mercato) è lo stakanovista del gruppo: il centrale è sempre stato in campo, non ha saltato nemmeno un minuto. Segno di grande fiducia, che però porta con sè la considerazione di una difesa «Cistana dipendente»: d’altronde, nel complesso di una retroguardia non affidabile, è difficile pensare di rinunciare a lui.

L’idea, al di là di un innesto, è anche quella di liberare più spazio nelle rotazioni per Andrea Papetti (20’ giocati). Rimanendo in difesa, titolarissimi sono anche Marko Pajac (il Brescia è dipendente da suo mancino) che non ha patito la concorrenza di Matthieu Huard (men che meno di Capoferri, ai margini): zero minuto per il terzino corso mentre sono stati solo 44’ dall’altra parte per Karacic che tra infortuni e precisa scelta tecnica, non ha mai impensierito Mateju, ai piedi del podio per impiego. Più o meno in zona si trova Chancellor. Terra di mezzo. Ma c’è un problema, su quattro elementi della difesa, due - Chancellor e Mateju hanno la valigia in mano.

Cistana non ha saltato neanche un minuto - © www.giornaledibrescia.it
Cistana non ha saltato neanche un minuto - © www.giornaledibrescia.it

Rotazioni ridotte all’osso in mezzo al campo dove Van de Looi, Bertagnoli e Bisoli sono pressoché intoccabili: Ndoj (50’ giocati, Labojko (17’) non sono praticamente mai stati a disposizione e Andreoli (31’) non è mai stato preso in considerazione come alternativa a Van de Looi.

Tra i rincalzi, quello con maggior minutaggio è stato Cavion con i suoi 202’, ma questo giocatore ha deluso e a gennaio potrebbe lasciare. Colpisce il basso ed abbastanza equamente distribuito minutaggio degli attaccanti: Moreo, il centravanti non centravanti, è il più utilizzato con 908’ e sempre utilizzato per almeno uno spezzone. Idem Palacio con 18 presenze.

Il meno impiegato Ayé (70’) che però ha avuto un doppio problema a un ginocchio. Gerarchie fludissime là davanti che in parte sono state la chiave dell’esplosione della cooperativa del gol, ma dall’altro evidenziano una quadratura che manca per decollare del tutto: per questo si cerca una punta centrale. Non saranno pochi i temi da dirimere in sede di ultime valutazioni prima di operare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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