Brescia, piano clamoroso in atto: via Inzaghi e rientro di Corini
C’è una convinzione: occorre operare una svolta e provare a raddrizzare un piano che s’è inclinato e lungo il quale sta scorrendo via la stagione del Brescia. C’è anche un piano: esonerare, clausola o non clausola, Pippo Inzaghi per riportare un grande ex come Eugenio Corini. E la notizia più clamorosa, naturalmente, è la seconda.
Possibile? No, ma sì se il presidente è Massimo Cellino che pur a seguito di gravi rotture quest’anno ha già riportato alla base il diesse Marroccu, il team manager Piovani e il terzino Sabelli. Ma, doverosa precisazione, al momento di andare in stampa il dado non era ancora stato tratto: né per l’esonero, né per una rentrée che sarebbe in grande stile e persino con uno sguardo sul futuro. Sarebbe il colpo di teatro per eccellenza.
Tutto è possibile
Ma oggi, stamattina incontro decisivo, a Torbole tutto può essere: che col fischietto in bocca ci sia ancora Pippo Inzaghi, comunque a quel punto virtualmente sfiduciato anche se a lui la società non ha comunicato nulla, oppure che ci sia Eugenio Corini. Giusto ripercorrere i passi che hanno portato a questo punto. La partita col Pordenone imbottito di tanti volenterosi ragazzi che si allenano per la C, è stata la classica gara «da esonero» per tutti gli sconcertanti contenuti, per lo stato confusionale di una squadra in disarmo. Ma anche il dopo partita di Inzaghi, che pure in panchina era parso insolitamente passivo e quasi in balia degli eventi, non è stato da meno per mancanza di assunzione di responsabilità. E così, tutte le tensioni che erano riaffiorate dopo la gara con il Benevento, sono nuovamente esplose. La società ha ragionato sul da farsi.
Cellino e il diesse Marroccu si sono interrogati su come muoversi e sull’opportunità di un intervento radicale come già venne deciso a febbraio, o se invece lasciare le cose come stanno rischiando di non riuscire a giocarsi al meglio le carte della stagione fino alla fine. Riflessioni delicate anche alla luce della presenza della clausola anti esonero contenuta nel contratto di Inzaghi. Un mese e mezzo fa la Lega accettò e ratificò l’esonero del tecnico piacentino mentre a bloccare il tesseramento del sostituto prescelto Lopez ci pensò l’ufficio tecnico federale spiazzato da quella clausola mai vista prima.
Forzatura
Il Brescia, pur convinto che se fosse andato fino in fondo avrebbe ottenuto l’inapplicabilità della clausola, decise di non forzare alla luce del «movimento anti Lopez». Cosa che invece adesso il club sarebbe convinto di andare a fare, forte di pareri legali, ma solo in presenza del sostituto giusto. Individuato in quell’Eugenio Corini protagonista assoluto dell’ultima promozione, ma che visse un’annata di serie A da incubo con doppio dolorosissimo esonero: fu una rottura grave quella con Cellino. Poi per Corini si spalancarono le porte del Lecce con serie A persa per un rigore ai play off. Seguì esonero.
L’allenatore di Bagnolo, ancora stipendiato dal Lecce, aveva mantenuto ottimi rapporti con Marroccu che fu al suo fianco nell’annata del grande salto e nelle circostanze che si sono venute a creare, anche per il tramite di alcuni intermediari, ci sono stati dei contatti con l’idea che se cambio deve essere, se battaglie legali devono essere affrontate, si può fare solo per chi conosce tutto di piazza e squadra. E che sia in grado di stabilire una empatia immediata con l’ambiente: e chi meglio di Corini per risollevare il termometro dell’entusiasmo e ri-mentalizzare una squadra in sofferenza al culmine di un periodo di lenta e costante discesa?
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Dai primi contatti, a un dialogo vero imbastito nella giornata di ieri con i primi rumors dalla mattina e le conferme col passare delle ore. Le luci degli uffici del Brescia di via Solferino sono rimaste accese fino amezzanotte e 20 (l’ora in cui sono usciti Cellino, Marroccu, Piovani) e raccontavano la concitazione che ha caratterizzato tutta la giornata. Il dialogo, anche per interposte persone (agenti, messi in campo per tenere tutto sotto traccia), ha poi condotto a un approccio anche direttamente con Cellino per una rottura del ghiaccio importante.
Da lì il tentativo di sviluppo di una trattativa. Con tanti ostacoli e tanti nodi da sciogliere sia economici che di principio: Corini, galvanizzato dall’idea di un ritorno e stimolatissimo, non è comunque tipo da lasciar correre e da stretta di mano veloce. Ogni cosa deve essere al suo posto o niente, anche per tutelare lo staff, e al lavoro si sono messi gli avvocati. Sul piatto il Brescia ha messo anche il contratto per il prossimo anno, ma c’è ancora roba da sanare.
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