Brescia: Marchetti, l’arbitro dal cartellino facile e i diffidati
Quattro diffidati, un arbitro dal cartellino facile ed una partita, l'utima, per migliorare la posizione play off vincendo e convincendo. I pensieri di Eugenio Corini ruotano attorno a questa triade di dati di fatto. Di certo, visti gli ultimi due flop, con molta probabilità l'ordine d'importanza dei fattori è inverso rispetto a quello succitato, ma, come nella proprietà commutativa, il prodotto non cambia.
Perchè il tecnico del Brescia dovrà far sì che tutto stavolta proceda per il meglio dando la giusta priorità ai tre punti da conquistare con la Reggina (e abbiamo già avuto ampie prove che in questo campionato non c'è nulla di scontato), ma tenendo ben presente che quella delle rondinelle non è una stagione che finirà al triplice fischio di quei 90'.
Anzi. E allora, come non tener comunque presente che il signor Matteo Marchetti, direttore di gara designato del match di venerdì sera al Rigamonti, distribuisce gialli come cioccolatini ad una festa? Per l'arbitro di Ostia Lido, in sette partite dirette in serie B, ben 40 ammonizioni delle quali due doppie e un rosso diretto per una media di 6 cartellini a match.
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Abbastanza per preoccuparsi che una delle spade di Damocle che pendono sulle teste di capitan Bisoli, Moreo, Van de Looi e Tramoni (il cui nome era sfuggito dal comunicato ufficiale) possa precipitare in picchiata. Basterà questa considerazione per far decidere a Corini di «risparmiare qualcuno dei quattro - che in caso di ammonizione salterebbero la prima gara degli spareggi promozione - o la primaria necessità di incamerare il bottino pieno con i calabresi va al di là di ogni ragionamento postumo? Al tecnico di Bagnolo l’ardua sentenza.
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