Brescia, Maran: «Nelle ultime due gare abbiamo avuto meno di quel che avremmo meritato»
Un punto tra Parma e Catanzaro, ma con il campo che ha detto che il Brescia, in questi ultimi 180’, ne avrebbe meritato tre in più. «Sì, lo penso anch’io - afferma deciso Rolly Maran - Ma oggi abbiamo fatto un’ottima gara contro una squadra complicata da affrontare. Però - rimugina il tecnico del Brescia - non capisco più come funzioni…». Chiaro il riferimento al rigore negato sullo 0-0: «Se analizziamo il rigore subìto ad Ascoli e quanto successo oggi, non trovo davvero il nesso di come due valutazioni siano così diverse. Non mi capacito, ripensando poi pure alla gomitata presa da Moncini con la Reggiana: avremmo forse un’altra classifica, e questo mi scoccia un po’».
Tornando al match: «Siamo entrati nella ripresa convinti che avremmo potuto ribaltarla come all’andata: ci è riuscito solo a metà… Peccato, usciamo dalle ultime due partite con meno di quanto avremmo meritato, ma con la consapevolezza di essere squadra. La sosta? Avrei preferito giocare perché ho visto una squadra ‘mentalizzata’ e questi sono aspetti importanti in un finale di campionato».
Il ritorno di Andrea Cistana
Due mesi dopo, Andrea Cistana ha ritrovato il campo e anche la virtuale fascia di vice capitano: «Sono contento per questo ritorno e che si sia risolto il nodo contratto. Ora la testa è solo e soltanto sul campo». Sul gol di Biasci: «Mi ha attaccato alle spalle ed ha saltato davanti a me, non dandomi il tempo d’intervenire». Poi, sul rigore negato, fa spallucce: «Non mi piace fare il piagnone, ma visto quanto successo ad Ascoli, era doveroso dare anche questo. Veniamo da un filotto di buone partite: abbiamo incontrato tre delle prime e il fatto di essercela giocata, ci fa capire le nostre qualità e che possiamo giocarcela con tutte. Ora cerchiamo di archiviare la pratica salvezza e il destino vuole che lo possiamo fare proprio a Cosenza; poi, una volta fatto questo, vediamo cosa possiamo fare…».
Sul suo ruolo più decentrato sulla destra, afferma: «Adesso sono più ‘braccetto’ rispetto a prima. Ero spesso avanti? Beh, c’erano spazi sugli esterni perché loro stringevano e allora ho cercato d’infilarmi lì, sfruttando le mie caratteristiche».
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