Brescia, Maran ci crede: «Adesso vogliamo la serie A»
È caduto il velo, e il sogno è diventato obiettivo: «Sì, ora vogliamo andare in serie A». Maran il pragmatico stavolta si sbottona, lasciandosi cullare dal pensiero stupendo che abita cuore e cervello di giocatori, staff e dirigenza, e che la sconfitta a Bari non ha guastato. «Ne abbiamo già raggiunti due». Nell’ordine: salvezza e play off. Adesso «arriva il più difficile, ma anche il più stimolante».
Arrivarci in questo modo ha un gusto quasi epico: il Brescia incerottato, limitato tecnicamente, corto in ogni reparto, perde una partita ma non la voglia d’inseguire il traguardo più bello. «E poi, speriamo di aver finito di pagare dazio questa settimana». Maran si spiega: «Sono stati giorni complicati, in tanti hanno dovuto stringere i denti. Su cinque giocatori che avevano sintomi influenzali appena due sono riusciti a scendere in campo: Dickmann e Fogliata. E poi avevo il problema dei diffidati, Cistana che non stava bene, Moncini a casa».
L’elenco potrebbe allungarsi, ma Rolando non è abituato a piangersi addosso. Definisce il ko di questa sera «indolore», ma ammette che «si sarebbe potuto fare di più». Autocritica e attenuanti legate a «giornate tormentate». Poi una spolverata bella abbondante di speranza e ottimismo: «L’augurio è che ci attenda una settimana diversa. Vogliamo allenarci al meglio per giocarci questi play off, che ci siamo conquistati con grande merito sul campo».
Ecco, meglio guardare avanti. Senza rimpianti alle spalle è più facile: «Non ne abbiamo perché anche in caso di vittoria la nostra classifica non sarebbe cambiata». Samp e Palermo hanno fatto il loro dovere e hanno tolto qualche pensiero a «Rolly». Ma il Brescia si affaccia al post-season con lo spirito di chi vuole dar filo da torcere a chiunque: tra una settimana si giocherà al Ceravolo di Catanzaro, dove i biancazzurri vinsero in rimonta, segnando tre gol in un tempo. Per questo Maran rimarca un concetto: «Ci aspetta la parte più difficile, ma noi le difficoltà abbiamo dimostrato di saperle affrontare». In effetti quella gara è un po’ lo specchio della stagione: tutto va conquistato con fatica, ma nulla è precluso. Nemmeno i sogni più proibiti.
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