Brescia, le parole di Corini: «Era l'occasione che cercavo»
«Ai miei ragazzi ho detto che dobbiamo essere onde in un mare grande come cantano Elisa e Jovanotti in "Palla al Centro". E che per essere onde occorre essere coraggiosi. Chiedo loro di andare a casa e chiedersi se hanno alzato il loro livello e se hanno dato il massimo».
Inizia con queste parole dal tono quasi poetico la terza avventura da tecnico delle rondinelle di Eugenio Corini sulla panchina del Brescia Calcio. In realtà, l'allenatore bresciano ha già guidato l'allenamento sia ieri che oggi.
Corini sembra già aver iniziato con alcune novità tattiche questa sua nuova esperienza: difesa a 4 e l'ipotesi di Valon Behrami come ipotetico play in mezzo alla mediana.
L'emozione del ritorno
«Per me è una serata emozionante e particolare, ci sono tanti aspetti di cui bisogna parlare. Ci sono aspetti emotivi e professionali da sviscerare. Intanto era l'occasione che cercavo: volevo rientrare da una squadra di B che potesse vincere il campionato. Emotivamente è qualcosa che non ho mai ritenuto finito: avevo dentro rammarico per non aver potuto completare qui il mio percorso. Non avevo mai metabolizzato...Ritrovo la squadra dove l'avevo lasciata. C'era un altro aspetto fondamentale legato al mio rapporto con il presidente: mi prendo anche la mia parte di responsabilità. Pensavo fosse possibile tornare per tante cose successe...tra me e il presidente c'è stata una telefonata molto lunga e significativa per capire se c'erano i presupposti: ci siamo detti tutto e per me è stato gratificante avere delle risposte a prescindere dal fatto che io poi tornassi o meno. Erano tanti gli scogli da superare è devo ringraziare tanto Marroccu. C'era una reale volontà di riportarmi qua», ha detto Corini.
L'allenatore racconta anche un affettuoso aneddoto personale legato alla madre e al suo ritorno al Brescia: «Mia mamma mi ha detto che è contenta del mio nuovo incarico, perché era arrabbiata quando andai via. Pensava che avessi delle colpe anche io e non solo il presidente».
Trovare l'equilibrio sopra la follia
Corini non manca poi di menzionare quello che le rondinelle rappresentano per lui: «Questa squadra rappresenta tanto. Io dissi già una volta qui che bisogna trovare l'equilibrio sopra la follia..quindi sì un pizzico di follia c'è e ci deve essere, cuore e pancia a volte danno la scossa. Se si vuole ripartire un punto di incontro si trova sempre: io ho riscontrato che era vera la voglia di riportarmi. Ripeto: l'accordo poteva anche non chiudersi ma per me era già importante che fosse avvenuto un chiarimento», rivela il neoallenatore.
Sarà questa la volta buona?
Corini commenta così la sua terza avventura biancoblù: «Cosa mi fa pensare che stavolta possa andare bene? Quando tornai dopo il primo esonero si ruppe un patto tra me e il presidente sul mercato, non ci furono comunicazioni chiare e entrambi ci irrigidimmo. Abbiamo affrontato quell'argomento del passato, ho pensato di guardare avanti e ho ritenuto di avere una occasione professionale».
Il gruppo
Anche al gruppo, Corini non manca di riservare parole d'affetto, evitando paragoni con la squadra che raggiunse la promozione tre anni fa: «Sono molto legato ai ragazzi che ci hanno portato in serie A nel 2019: quella squadra resterà speciale a prescindere. Questa è una squadra diversa e non le paragono ma ha l'attitudine per concorrere alla promozione diretta».
Tra passato e presente, «la vita fa giri strani»
Una vita quella di Corini fatta di tanti crocevia importanti, spesso legati alla sua città e alla sua squadra, il Bresica: «Tra le esperienze da giocatore e da allenatore e la mia quinta volta qui e dal punto di vista umano è gratificante, vuol dire che sono stato apprezzato e per me Brescia rappresenta la mia crescita e qui sono diventato anche protagonista...la vita fa giri strani e particolari e davvero non pensavo che sarei mai tornato. La missione che mi aspetta è una grande responsabilità e non ne ho paura. Il risultato sportivo non posso prometterlo ma la spinta emotiva e l'impegno non mancheranno. A proposito di spinta emotiva ci servirà quella di una tifoseria che so di ciò di cui è capace. La squadra si deve riconoscere nei suoi tifosi ai quali garantisco che avremo determinati principi».
Il futuro, il rush finale del campionato e le idee tattiche
Saranno 7 partite intense quelle che separano le rondinelle dalla fine del campionato di serie B. Fondamentali per decidere le sorti della squadra: «So cosa sono venuto qui a fare in 7 partite e penso solo a queste, non al futuro. Ci proveremo ad arrivare in alto». Per quanto riguarda invece il modulo, Corini parla della sua autonomia e delle decisioni che arriveranno: «Su modulo e formazione ho sempre lavorato in piena autonomia. Poi essere criticato perché gioca uno o un altro anche da un presidente ma chi metto in campo è da sempre mia responsabilità, ma vedo una grande possibilità non i rischi. Siamo qui per cercare di vincere».
E sul trequartista che in molti già vedono come una new entry tattica: «il trequartista chi può essere? Per me ce ne sono 4 che potenzialmente possono giocare in quel ruolo». Non sono mancate anche le domande sui singoli: «Ayè? Mi è sempre piaciuto. Ha sempre avuto una grande attitudine e lo facevo giocare perche lo meritava. Aveva tanti margini di crescita ed è cresciuto e maturato effettivamente. È merito suo»
Dalla sua partenza, inoltre, Corini ha espresso la sua soddisfazione per il centro di Torbole, che è «un valore per tutti»
Le parole su Inzaghi
Corini non manca poi di rivolgere parole di ringraziamento e apprezzamento al suo predecessore, Pippo Inzaghi: «Colgo l'occasione per dire che Inzaghi ha fatto un grande lavoro perché non è un caso che la squadra sia sempre stata in alto. È una squadra con valori che ha avuto un ottimo allenatore. Da fuori mi sono fatto un'idea che mi sono fatto su un sistema che deve essere base. Che squadra ho trovato? Una squadra generosa e che non si risparmia».
Campionato equilibrato
Si tratta di una serie B mai così in equilibrio, come non si vedeva da anni: «Il campionato è molto equilibrato e ancora non c'è chi ha preso il sopravvento, è ancora difficile individuare chi arriverà nei primi due posti anche perché in coda in tante combattono per cui il calendario può ancora dire molto».
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