Calcio

Brescia, la svolta è servita: esonerato Clotet, adesso tocca ad Aglietti

L’esonero ieri sera dopo un crescendo continuo di tensioni tra presidente e tecnico catalano
Massimo Cellino e Pep Clotet (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Massimo Cellino e Pep Clotet (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Via Pep Clotet (manca l’annuncio ufficiale), tocca ad Alfredo Aglietti. Il colpo di teatro è servito, o forse no. Il colpo di teatro erano stati i due comunicati stampa, pre e dopo Pisa,con i quali Massimo Cellino aveva incredibilmente confermato Pep Clotet. Incredibilmente, perché in realtà - dietro parole di circostanza e frasi fatte dietro le quali anche lo stesso tecnico catalano si è nascosto fino all’ultimo - il rapporto tra presidente e allenatore era ormai appeso a un filo e intriso di recriminazioni reciproche.

Accelerazione

Si pensava che tuttavia ormai si sarebbe potuti arrivare fino alla partita con il Palermo per poi prendere in mano la situazione fino alla sosta. Ma la situazione è precipitata nelle ultime 24 ore. Tanto da indurre Massimo Cellino a propendere per un esonero che in cuor suo, come avevamo raccontato, covava da molto tempo,da dopo la partita con il Cittadella. Ma la testa altrove - alle aule di giustizia - e il non sentirsi più saldamente al comando del Brescia avevano convinto il patron a tentare di andare contro la sua natura.

Tanto che Clotet era stato ufficialmente messo sul banco degli imputati soltanto dopo la partita contro il Parma. Cellino aveva comunque deciso, pur smentendo che ci fossero ultimatum di sorta, di concedere all’allenatore anche la gara di Pisa. Che è stata un disastro. Ma come appunto era ormai un disastro «silenzioso» il rapporto tra i due.

Un rapporto tenuto insieme dai tentativi di mediazione del diesse Perinetti che ora potrebbe rischiare a sua volta dato che il suo è un ticket con Clotet difeso dal dirigente fino all’ultimo nonostante anche tra i due il rapporto non fosse più così lineare. Da tempo il tecnico, appariva molto diverso da come si era presentato: sia nelle idee di calcio, sia nel modo di porsi sull’esterno. Sempre insofferente, spesso scontroso. Fiaccato, racconta chi lo ha vissuto, da continue pressioni interne alle quali il tecnico non reggeva di fatto più soffrendo anche le aspettative della piazza. E così pian piano, come altri suoi predecessori, Clotet si è involuto su tutta la linea.

Le accuse

A lui Cellino ha mosso accuse di essere diventato un italianista, si è consumata poi una guerra sotterranea con Viviani messo in mezzo e a Clotet è stata anche contestata la gestione degli infortuni. Tra le parti - e pare ci siano state discussioni anche nella serata di lunedì - c’è stato un crescendo di provocazioni. In quest’ottica può anche essere letta la scelta di Cellino, ieri, di mandare la squadra ad allenarsi al centro sportivo San Filippo dove mancano alcune comodità di Torbole come, ma non solo, il servizio ristorante o lavanderia. E dove manca la privacy del centro di proprietà: gli allenamenti si svolgono quindi sotto la pressione di eventuali tifosi. E l’ordine è stato anche quello di svolgere gli allenamenti al San Filippo anche nei prossimi giorni.

Poi ieri sera la situazione è precipitata e Cellino, che come avevamo già scritto aveva già sondato il terreno e che se aveva tergiversato era stato anche per la mancanza di una alternativa «pronta», si è diretto su Alfredo Aglietti col quale era già in contatto decidendo di rompere gli indugi e le indecisioni dovute alle difficoltà gestionali che impongono a Cellino di spendere solo quanto è in cassa. Aglietti sarà al comando da oggi. Colpo di teatro, o forse no.

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