Calcio

Brescia, ecco Bisoli: «Non potevo dire no, che sogno allenare Dimitri»

Il tecnico si presenta: «Alla squadra ho detto che mio figlio giocherà se lo meriterà. Voglio riportare gioia e unione»

  • Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli
    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli
    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli
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  • Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli
    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli
    Brescia, la conferenza di presentazione di Pierpaolo Bisoli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Si apre ufficialmente l’era Pierpaolo Bisoli a Brescia. Il tecnico, che ieri ha formalizzato l’accordo con le rondinelle, è intervenuto oggi in conferenza stampa a Torbole. Rileggi tutte le sue dichiarazioni nel nostro liveblog.

  • Inizia la conferenza

    Renzo Castagnini, direttore sportivo del Brescia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    Renzo Castagnini, direttore sportivo del Brescia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

    Prende la parola il direttore sportivo Castagnini: «Credo che Pierpaolo abbia bisogno di poche presentazioni, è una vecchia conoscenza del Brescia, ha giocato qui a inizio anni 2000».

  • L'emozione

    Pierpaolo e Dimitri Bisoli, qui prima di un Südtirol-Brescia del gennaio 2023 - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Pierpaolo e Dimitri Bisoli, qui prima di un Südtirol-Brescia del gennaio 2023 - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

    «Si chiude un cerchio. Ho vissuto qua il mio ultimo anno da calciatore, toccando vette importanti. C'è anche un sentimento, mio figlio qui rappresenta qualcosa di importante. Per un allenatore non c'è niente di meglio. Spero di rappresentare bene questi colori: l'impegno non mancherà, ci metterò la faccia. La squadra ha valori importanti, c'è da riconquistare una tifoseria e lo faremo. Ci sono i presupposti per fare qualcosa di serio. Dove potremo arrivare non lo so, io assicuro che usciremo sempre dal campo avendo dato tutto».

  • L'obiettivo stagionale

    «Dobbiamo ragionare di partita in partita. Pensare solo a salvarci sarebbe però un errore. Credo sia un campionato equilibrato e difficile, ci sono tre squadre che hanno preso un discreto vantaggio, le altre dovranno lottare per la tranquillità, per i play off, per restare lontani dai play out. Dove potremo arrivare è presto per dirlo, credo però che ci toglieremo delle soddisfazioni. Siamo persone serie, dopo il primo allenamento lo dico con ancora più convinzione».

  • La clausola salvezza

    «Non abbiamo messo clausole: non dovessimo mantenere la categoria sarei il primo a dover strappare il contratto. Credo che non si possa mettere giù diversamente: un'eventuale retrocessione sarebbe un'onta enorme. Voglio costruire qualcosa con questa società».

  • Le difficoltà della squadra

    «Difficoltà a saltare l'uomo? Credo che il problema riguardi un po' tutti, affrontare squadre chiuse non è semplice per nessuno. Questo gruppo ha molte qualità tecniche, gli manca qualcos'altro: la cattiveria. Le partite si vincono anche con questo elemento. A questa squadra mancano entusiasmo, gioia, la voglia di vincere le partite. Non dobbiamo venire al campo per timbrare il cartellino, dobbiamo avere voglia di migliorarci e generare entusiasmo. I tifosi devono gioire perché un giocatore ha fatto una scivolata, perché ha fatto una bella giocata. A fine allenamento ho detto al direttore: "Qui c'è tanta qualità, noi giochiamo"».

  • I campionati vinti in carriera

    «A Mazzone davano del difensivista, se mi rapporto a lui oggi mi sembra sia anni luce avanti a me. Anche a me hanno affibbiato questa etichetta, me la tengo stretta. Io porto organizzazione. Chiedo ordine, a volte certi giocatori in allenamento andavano fuori posizione per eccesso di generosità».

  • Il rapporto con Dimitri

    Un abbraccio tra padre e figlio a bordocampo - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    Un abbraccio tra padre e figlio a bordocampo - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

    «Ho subito chiarito un punto: se mio figlio Dimitri merita di giocare gioca, altrimenti sta a sedere. Se devo mandarlo via dall'allenamento lo faccio. Ho voluto dirlo immediatamente alla squadra».​​​​​

  • Le qualità del Brescia 2000/2001

    «Voglio riportare l'unione che avevamo. Mi affeziono alle squadre nelle quali alleno, voglio trasferire questo ai ragazzi. Mazzone ci aveva trasmesso voglia di rappresentare la maglia del Brescia».

  • Dopo l'esonero a Modena

    «Ho sfruttato l'ultimo mese per curarmi, sono un giocatore di tennis e dovevo curare tre ernie. Ho rinunciato a qualche squadra, anche in serie B. Ma al Brescia non ho potuto dire no, credo sia un'opportunità molto importante. Per Dimitri era un sogno poter essere allenato da me, è più dura per lui che per me. Quando il presidente mi ha chiamato sono venuto a Brescia in un attimo. Non mi hanno dato niente (ride, ndr), ma sono contento lo stesso».

  • L'aspetto tattico e l'augurio a Maran

    «Mi piace variare molto, anche all'interno della partita. Qualcosa abbiamo già provato di diverso, ma sono piccoli dettagli. Chiaro che non possa rivoluzionare tutto. Ne approfitto per spendere due parole per Maran: mi è simpatico, è una persona seria. Capisco che l'esonero sia un trauma, io solitamente lo prendo come un periodo di riflessione. Mi spiace subentrare a lui, ma fa parte del gioco. Gli auguro di tornare in gioco perché se lo merita».

  • Il rapporto con Cellino

    «L'ho già avuto come presidente, è un intenditore di calcio. L'ho trovato molto più "umano", vicino alle persone. Per il distacco dei tifosi c'è una sola medicina: lavoro e risultati».

    Massimo Cellino, presidente delle rondinelle - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    Massimo Cellino, presidente delle rondinelle - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
  • Il retroscena su Dimitri

    «Quando l'ho visto in allenamento mi sono emozionato. Poi è stato bravo il direttore a fare una battuta per stemperare un po'. Sono onesto, è stato l'ultimo a sapere che sarei arrivato. La mamma, forse, l'aveva un po' capito. Poi il direttore gli ha detto: "Ho preso il tuo babbo". Il presidente mi ha chiesto se pensassi se fosse contento, gli ho detto: "Non me ne frega niente, sono contento io". Ma vedendolo stamattina un piccolo nodo in gola mi è venuto».

  • Il figlio Davide nello staff

    «È più distaccato di me, per lui è diverso. Non faranno i miei ruffiani, questo posso assicurarlo. Sono persone serie. Se Dimitri mi chiama papà o mister? Mi ha chiamato mister, e mi son chiesto chi avessi di fronte (ride, ndr)».

    Bisoli junior in campo - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    Bisoli junior in campo - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
  • Entusiasmo smorzato

    «Il Sassuolo fa un campionato a parte, ha tre o quattro giocatori fuori categoria. D'Angelo a Spezia ha trasformato la sofferenza dello scorso anno in unione, è difficile affrontarli. E il Pisa ha un'ossatura importante. Anche il Brescia, dopo la retrocessione, ha trasformato la negatività in positività ed è arrivato ai play off. Ora quell'entusiasmo si è smorzato, li vedo un po' timorosi. E invece li voglio pimpanti e tignosi».

  • Lezioni del passato

    «A Bolzano sfiorammo la serie A, l'anno dopo ci appiattimmo. Per questo dico che dobbiamo essere bravi a ritrovare quello spirito. Questo aiuto devono darmelo tutti: giocatori, staff e anche i tifosi. Domenica sarò squalificato, non so dove mi metterò: se sarò in tribuna urlerò lo stesso».

  • Idee chiare

    «Credo di essere arrivato nel momento giusto, se sarò anche l'uomo giusto lo dirà il tempo. Non voglio sponsorizzare me stesso, io voglio i risultati. E io voglio che alla mia squadra venga riconosciuto il merito di aver dato tutto».

  • Termina la conferenza

    Chiosa di Castagnini: «Vedremo che suggerimenti ci darà Bisoli, poi interverremo dove ci sarà necessità. Il pensiero del mister sarà importante. Quando cambi l'allenatore c'è sempre qualcosa che non va, altrimenti non saremmo qui. Il primo ad avere responsabilità sono io, ma sono cose difficili da spiegare. Ci sono stati anche gli infortuni, che hanno condizionato il nostro percorso. Nel calcio un po' di fortuna ci vuole. Lo scorso anno, per dire, finimmo i play off senza un attaccante. È un momento e passerà, dobbiamo continuare a lavorare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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