Calcio

Brescia in serie C, la rabbia e le reazioni del giorno dopo

Dopo la sconfitta con il Cosenza e la guerriglia al Rigamonti, arrivano le condanne delle istituzioni mentre i video rimbalzano sui social
  • I segni della guerriglia a Mompiano dopo la retrocessione del Brescia
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Quello che resta a terra il giorno dopo sono pezzi di muro e pietre scagliate durante una nottata che la città vuole già dimenticare. Quella che ha visto scatenarsi una guerriglia contenuta dagli agenti antisommossa dopo la partita del Brescia con il Cosenza, che ha decretato per le rondinelle la retrocessione in C e innescato le reazioni violente e l’invasione di campo di un centinaio di ultras.

La mattina del 2 giugno a Mompiano si presenta con una tranquillità riacquisita dopo il caos della scorsa notte. Nel parcheggio del Rigamonti c’è ancora l’auto sfondata di Huard, cui ieri è stato dato fuoco. Ci sono resti di pietraie ordinati a bordo strada, il plateatico di un ristorante vicino allo stadio è stato distrutto.

Sono i segni di una rabbia ingiustificata che ha fatto il giro anche dei social network e che stamattina riceve le reazioni di condanna della Lega di serie B e delle istituzioni cittadine e non solo.

Brescia-Cosenza: le immagini degli scontri (contenuti sensibili)

Balata: «Sono avvilito»

«Quanto accaduto a Brescia è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni, circa, di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito ieri sera allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta per l'assenza di aggressioni e discriminazioni». È l'inizio di una lettera piena di sconforto che il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata ha diffuso stamattina per commentare i fatti al termine del play out Brescia-Cosenza. Balata, oltre a ribadire la condanna della violenza, manifesta solidarietà non solo con i giocatori ma con i «tantissimi e veri tifosi e appassionati». 

La prefetta: «È una vergogna»

«Brescia non merita queste figure. È una vergogna». Durissima la reazione del prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà dopo gli scontri fuori dallo stadio al termine della gara tra Brescia e Cosenza che ha sancito la retrocessione in serie C delle rondinelle dopo 38 anni. Le fa eco anche il questore di Brescia: «Non sono tifosi, sono deliquenti. Stiamo valutando tutti i filmati per intervenire» ha detto Eugenio Spina. Al vaglio degli inquirenti i video registrati dalle telecamere di sicurezza dentro e fuori lo stadio ma anche i molti video pubblicati in rete.

La violenza degli scontri fuori dallo stadio Rigamonti

La sindaca: «Responsabili da assicurare alla giustizia»

Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Brescia Laura Castelletti a margine delle celebrazioni per la Festa della Repubblica in piazza Loggia. Per la prima cittadina, quelle ieri sera sono state «scene vergognose, che non c’entrano nulla con lo sport». «Mi auguro - ha detto Castelletti - che i responsabili vengano assicurati alla giustizia».

La sindaca ha successivamente sottolineato anche l'impatto di una serata come quella di ieri sulla reputazione complessiva della città: «A causa di questi comportamenti Brescia, proprio nell’anno di Capitale italiana della cultura, ha dato una pessima immagine di sé, che certo non rappresenta la quasi totalità dei bresciani, il nostro spirito e modo di essere. Lo sport è tifo, passione e socialità, chi è violento e impedisce agli altri di vivere serenamente una serata allo stadio va individuato e allontanato da questo tipo di eventi. Lo stesso futuro della società del Brescia Calcio rischia di essere pesantemente condizionato da queste frange violente, che allontanano possibili imprenditori potenzialmente interessati».

I video sui social

In diversi video diffusi su Twitter come quello qui sotto si vedono persone assaltare le camionette della polizia e prendersi a sprangate.

Chi si è trovato asserragliato dentro lo stadio ha comunque sentito distintamente i rumori di vetri infranti.

Da un altro video pubblicato su TikTok si vede la polizia che respinge l'invasione di campo.

@direttacalciomercato Ecco gli scontri tra la sicurezza e i tifosi del Brescia che hanno fatto invasione di campo, oltre a lanciare fumogeni, dopo il siglato da Meroni al 90+6’ 🤯 #SerieB #Brescia #BresciaCosenza #fyp #perte #TikTokCalcio ♬ suono originale - Diretta Calciomercato

Il sindacato della polizia: «Otto colleghi feriti»

«Quanto accaduto in occasione della partita di ritorno dei play out a Brescia è gravissimo e inaccettabile. Otto colleghi poliziotti, cinque del reparto di Padova e tre del reparto di Milano, sono rimasti feriti e uno di loro dovrà essere operato oggi per la frattura riportata a una gamba. Ancora una volta, evidentemente, dei criminali travestiti da tifosi confondono lo sport con la violenza». Così il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. «La nostra solidarietà oggi va a tutti i colleghi che hanno fronteggiato con grande professionalità e spirito di servizio, fino a tarda notte, la follia che si è scatenata dentro e fuori lo stadio Rigamonti» conclude. 

Anche il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia ha espresso solidarietà ai colleghi feriti e sconcerto per i fatti fuori dal Rigamonti: «Sembrava di essere tornati indietro di 30 anni: guerriglia urbana e scontri da incontri di calcio sudamericani. Poiché girano troppi interessi economici intorno al calcio si facessero carico le società di calcio del pagamento della sicurezza fuori e all’interno dello stadio, sicurezza che garantiscono solo ed esclusivamente le forze di Polizia con costi a carico dello Stato. Non possiamo più accettare queste cose».

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