L’eurogol di Dickmann evita a un brutto Brescia la sconfitta ad Ascoli: finisce 1-1
Niente scatto salvezza, niente aggancio al settimo posto: il Brescia ad Ascoli si accontenta di un pari che, per la mole di occasioni create, sta stretto ai marchigiani. È di Lorenzo Dickmann la firma sul gol capolavoro che consente alle rondinelle di strappare l’1-1 finale al Del Duca, dopo che Pedro Mendes aveva sbloccato il match su calcio di rigore.
Il primo tempo
Borrelli parte ancora una volta dalla panchina: l’autonomia limitata del centravantone impone prudenza. In attacco Galazzi e Bianchi agiscono a supporto di Moncini. Sulla catena di sinistra c’è Fares, preferito a Jallow, mentre Avella, alla prima da titolare in serie B, difende i pali al posto dell’infortunato Andrenacci.
Il primo tempo entra di diritto nei più brutti disputati sotto la gestione Maran. Il Brescia è sistematicamente in ritardo sulle seconde palle, soffre in modo acuto il ritmo dell’Ascoli e non produce nulla (quasi) fino all’intervallo.
La squadra di Castori (oggi squalificato), al contrario, è compatta e sfonda con relativa facilità. La prima occasione vera capita al 19’. Traiettoria velenosa su punizione di Mendes che coglie impreparato Avella: il portiere non trattiene, ma rimedia parzialmente sulla ribattuta di Di Tacchio, immolandosi e respingendo il pallone. L’opportunità di ribadire in rete ce l’avrebbe Botteghin, che però scheggia la traversa a porta sguarnita.
Mendes la sblocca su rigore
La iella che condisce questa chance viene in qualche modo compensata dalla spolverata di fortuna che consente all’Ascoli di beneficiare di un calcio di rigore. Massimi lo assegna dopo essere stato richiamato al monitor dagli assistenti al Var, cui non sfugge (forse grazie a una protesta dell’ex Rodriguez) il tocco di mano di Papetti dopo un rimpallo con Mendes. Sul dischetto si presenta proprio il portoghese, che trova l’angolino al 38’: Avella, pur intuendo, non trova argomenti da opporre.
Gol da antologia di Dickmann
Il Brescia rischia in un altro paio di circostanze, ma riesce a pareggiare i conti prima dell’intervallo con una magia di Dickmann. L’ex spallino monta sul motorino, si fa una quarantina di metri di corsa supersonica e piega i guanti a Viviano con una sberla da trenta metri, un minuto prima dello scadere del tempo regolamentare. Un capolavoro che consente alla squadra di Maran di approcciare il secondo tempo con altri presupposti.
L’Ascoli non sfonda
La ripresa corre essenzialmente sugli stessi binari della prima frazione. Le occasioni più importanti continuano a confezionarle i marchigiani: Mendes sollecita Avella con un tiro un po’ strozzato da posizione defilata, e Rodriguez sfiora il legno con una girata volante sul primo palo.
Maran cerca nuova linfa con i cambi: c’è spazio anche per il rientrante Borrelli, ma l’andazzo non cambia. E il Brescia sembra quasi accontentarsi quando, a un quarto d’ora circa dal termine, l’Ascoli esaurisce il combustibile dopo una lunghissima fase di pressione. È un punto guadagnato, per la piega che aveva preso la gara (da segnalare anche il brividino finale su un contatto in area Bjarnason-D’Uffizi, troppo lieve perché Massimi comandi un altro penalty). Ma sul piano della prestazione, questa sera, il Brescia è rimandato.
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