Brescia in C, fumogeni e invasione di tifosi in campo: caos al Rigamonti
Finisce con fumogeni in campo e invasione la partita che valeva la stagione per il Brescia: succede tutto dopo il gol di pareggio del Cosenza, che arriva nei minuti di recupero e condanna il Brescia alla serie C, dopo aver paralizzato il match per 28 minuti. Petardi piovono anche dall'esterno dello stadio. In occasione di quella che poteva essere l’ultima occasione in attacco del Brescia sono stati lanciati sul prato del Rigamonti decine di fumogeni che hanno costretto l'arbitro Massa a interrompere la gara. La terna arbitrale si è chiusa negli spogliatoi per conferire con i capitani delle squadre e capire il da farsi, poi si è optato per il triplice fischio.
Poi la situazione è degenerata, una parte di ultrà ha scavalcato l’entrata in campo e i giocatori delle due squadre sono scappati verso il tunnel dello spogliatoio. Qui c'è stato un accenno di rissa tra Karacic e Rigione, in un momento di grande agitazione.
L’intero stadio ha poi cantato cori di protesta contro il presidente Massimo Cellino.
Almeno tre feriti
Uno steward, il vice responsabile degli uomini della sicurezza, è stato colpito nei tafferugli ed è stato subito soccorso: è sempre rimasto cosciente, è stato portato in ospedale in codice giallo. L'uomo ha detto: «Mi ha preso di mira, mi ha preso a calci» ha raccontato spiegando di essere stato colpito dai tifosi del Brescia. Altri due colleghi sono rimasti lievemente feriti negli scontri.
Incendiata l'auto di Huard
Sul posto sono intervenuti anche i pompieri perché un'auto avrebbe preso fuoco per via di un fumogeno: l'incendio è stato domato in pochi minuti. Si tratta dell'auto di Matthieu Huard, difensore delle rondinelle.
Scontri con la Polizia
Gli uomini della Polizia sono in tenuta antisommossa e stanno cercando di contenere la rabbia dei tifosi, nel rettangolo di gioco e fuori dallo stadio, anche attraverso il lancio di lacrimogeni.
I cancelli sono stati infine aperti per far defluire la gente dal Rigamonti. I giocatori del Cosenza, invece, sono rimasti per diversi minuti bloccati all'interno dello stadio, appena fuori dagli spogliatoi, impossibilitati a salire sul loro pullman. Le famiglie dei giocatori sono state scortate all'esterno, mentre altri parenti sono stati chiusi dalla Polizia negli uffici del Brescia, insieme ai giornalisti.
Gli uomini della Polizia sono stati più volte colpiti dal lancio di sassi e fumogeni: decine di ultrà hanno cercato di sfondare le divisorie posizionate all'esterno dello stadio, gli agenti hanno risposto caricando. Gli ultrà hanno tentato anche di sfondare i cancelli delle tribune del Rigamonti.
Metro chiusa
Per questioni di sicurezza è stata chiusa la stazione della metropolitana di Mompiano.
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