Brescia-Frosinone, Clotet: «Risultato che non soddisfa, bene i nuovi acquisti»
La terza parentesi di Clotet sulla panchina del Brescia comincia con una sconfitta al Rigamonti contro il Frosinone: «Il risultato non ci soddisfa – mastica amaro il tecnico nel dopo-gara -. Mi è piaciuto però l'approccio della squadra: abbiamo cercato di tornare a un calcio verticale, e penso che la squadra l'abbia fatto bene. Avremmo potuto anche fare il secondo gol, ma siamo in una situazione in cui quando una cosa può andare male, va male, e per l'avversario vale l'esatto opposto».
Tra le poche note liete di giornata c’è indubbiamente l’impatto dei due nuovi acquisti, Björkengren e Rodriguez. Il primo ha servito l’assist aereo per lo spagnolo, autore della rete che ha illuso le rondinelle dopo 18’:
«Sono due buoni calciatori, e soprattutto sono arrivati qui con un atteggiamento fantastico – fa notare il catalano -. John ci dà stabilità a centrocampo, Pablo sa far male all'avversario, ma fa anche un gran lavoro difensivo». Tra i pali, invece, si è rivisto Andrenacci, rispolverato dopo la topica di Lezzerini a Bolzano: «Lorenzo ha fatto una partita priva di errori: le tre reti incassate sono frutto della sfortuna, più che della sua prestazione. Le scelte di formazione che faccio, comunque, sono sempre figlie delle risposte sul campo».
Chiosa finale sulla contestazione della Curva, che oggi ha disertato la gara, e sul mercato: «Mi fa male vedere una tifoseria lontana dalla squadra, che oggi ha sudato la maglia, al cento percento. Ad ogni modo, rispetto le loro scelte: quello che dobbiamo fare noi è dare tutto per riavvicinarli a noi. Chi entra in campo deve morire per la squadra. Di mercato non parlo, la società farà le proprie valutazioni. E non c’è stato bisogno di nessun confronto con Cellino: lui fa il presidente, io faccio il mio lavoro, che è l’allenatore».
Rodriguez, esordio agrodolce
Esordio agrodolce per Pablo Rodriguez: il suo gol aveva illuso il Brescia, rimontato al Rigamonti dal Frosinone. «Non sono qui per salvare nessuno – puntualizza lo spagnolo dopo il fischio finale -. Ho visto una squadra che propone, unita, e sono convinto che si debba ripartire da questa partita. Il Brescia è un club storico, dobbiamo lavorare duramente per uscire da questo periodo negativo». Ha idee chiare, l’ex Real: «Sono qui per ritrovarmi personalmente e per aiutare la squadra, mi hanno parlato molto bene di Brescia e non ho dovuto riflettere molto per dire sì. Peccato per la traversa che ho colpito: dobbiamo essere più cattivi e riuscire a chiudere le partite». Nota a margine di carattere tattico: «Sono un giocatore offensivo, questo significa che posso agire sulla sinistra, a destra o al centro. Non ho preferenze in questo senso».
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